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​Sport e Circoli, prima spendono poi “chiudono”

La “tegola” del decreto anti-Covid impone nuove restrizioni. L’assessore Cappelletti: “Inaccettabile"

Prima l’adeguamento ai rigorosi protocolli anti-Covid per ripartire, poi un altro stop. Spese “salate” sostenute per rispettare le disposizioni che hanno significato anche rinunce e nuove restrizioni. 

E’ una delle tante storie che il Dpcm “sforna” come il pane quotidiano in una provincia che sta pagando un prezzo altissimo, in termini di contagi. Accade a Castiglion Fiorentino e riguarda le strutture sportive comunali riaperte e date in concessione alle associazioni sportive dopo la chiusura nei lunghi mesi del lockdown. Proprio ora che tutto era pronto per ripartire, arriva la nuova “tegola”, almeno fino al 24 novembre. 

“Attività sospese”, è la formula che recita il decreto governativo. Tra queste ci sono anche attività che non rientrano in quelle sospese, ma che di fatto, non vengono messe in condizioni di lavorare. 

La questione ha mandato su tutte le furie l’assessore al Terzo Settore e Cittadinanza Attiva Chiara Cappelletti che afferma: “Il mondo associativo, al quale si continua a fare appello e riferimento per assicurare servizi anche essenziali, fatto di persone che aiutano volontariamente le fasce più deboli della popolazione, notoriamente abbandonate durante questo periodo emergenziale, pare ancora una volta lasciato da solo, messo in condizione di alzare le mani e chiudere i battenti. Non è accettabile”

Cappelletti incalza: "Manifesto tutto il mio disappunto per la leggerezza con la quale certe realtà sono state trattate”. E assicura “la vicinanza dell’amministrazione comunale a tutto il Terzo Settore”.