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Suore di clausura troppo “social” per il Vaticano

La sostituzione della madre superiora ha innescato delle frizioni ed è intervenuta anche la Diocesi

Una vicenda che sta riscuotendo un clamore nazionale quella della sostituzione della madre superiora del convento delle suore benedettine di clausura. Un atto che è arrivato a seguito di una ispezione richiesta per dei comportamenti che non sarebbero troppo legati all'ortodossia religiosa, che invece dovrebbero guidare le sorelle.

Le sollecitazioni a un cambio alla guida del convento sarebbero legate ad alcune attività delle monache, segnalate mesi fa alla diocesi anche dal sindaco di Pienza: in particolare nel mirino sono i mercatini allestiti dalle monache, nei quali sarebbero stati messi in vendita candele, gadget, ma anche prodotti agroalimentari.

Inoltre, pur in regime di clausura, le suore hanno anche realizzato una pagina Facebook del monastero, attraverso la quale hanno aperto a forme di ospitalità all'interno del convento. Nel 2019 è stato pubblicato anche un invito via social, rivolto alle giovani "dai 18 ai 38 anni", per "vivere un'esperienza nuova e condividere la nostra vita quotidiana", il tutto "a costo zero: penseremo a tutto noi".

L'annuncio della sostituzione della madre superiora è arrivato il 13 febbraio, per decreto del dicastero vaticano per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita apostolica. Ma l'ordine non è stato rispettato infatti la donna non vorrebbe lasciare il suo posto.

In una nota la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sottolinea che "continuerà a sostenere la presenza dell'istituzione religiosa. Ovviamente il tutto deve svolgersi in obbedienza alle leggi civili e alle disposizioni canoniche e nell'accoglienza delle disposizioni della Santa Sede". La diocesi osserva poi che al momento "non risulta che sia stata data esecuzione alle disposizioni dei decreti della Santa Sede. Ci auguriamo che presto si possa trovare un accordo" e "in tale contesto si rende presente che non sono autorizzate in alcun modo raccolte di denaro da inviare a conti del monastero o intestati a persone fisiche".