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Troppi casi positivi, arriva "Territori sicuri"

Si tratta del programma regionale di screening gratuiti con tamponi rapidi antigenici. I Comuni vengono scelti dall'Agenzia regionale di sanità

Venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 gennaio il comune di Sarteano sarà il protagonista della campagna di screening “Territori sicuri”, promossa dalla Regione con tamponi rapidi antigenici. 

Tutti i residenti nel territorio del comune senese potranno aderire alla campagna di test gratuiti, coordinata dall’Azienda Usl Toscana Sud Est in attuazione di quanto previsto dalla delibera regionale 1645 dello scorso 21 dicembre. 

Nelle prossime ore saranno definiti i dettagli organizzativi in collaborazione con l’amministrazione comunale di Sarteano e con le associazioni di volontariato, che metteranno a disposizione il proprio personale e i gazebo dove saranno effettuati i test. Sarà presto attivato un apposito portale della Regione per regolare le prenotazioni, consentendo così di evitare attese e rischi di affollamento ai punti dove verranno effettuati tamponi.

“Si tratta di un’iniziativa molto importante – afferma Simona Dei, direttore sanitario Asl Toscana sud est – perché consente di individuare in anticipo possibili focolai con positivi asintomatici e ridurre fortemente il rischio di malattia nelle nostre comunità. E questo attraverso una significativa alleanza tra istituzioni, con la preziosa collaborazione delle associazioni di volontariato, delle amministrazioni comunali e dell’Anci”.

Il programma di massima è stato definito oggi nella cabina di regia del progetto, coordinata dall’assessorato regionale alla sanità, alla quale hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti. A partire da domani la definizione nei dettagli del progetto che coinvolgerà l’intera comunità sarteanese.

Il progetto “Territori sicuri” è promosso dalla Regione Toscana con Anci, Upi, Misericordie, Pubbliche Assistenze Riunite e Croce Rossa Italiana, insieme agli operatori sanitari, la medicina generale e la pediatria di famiglia, oltre ad Ars Toscana, alle Asl e alle Società della salute.