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Squadra di pallavolo multietnica con Jack e Moussa

I senegalesi, rifugiati in attesa di asilo politico, saranno aggregati alla formazione maschile di pallavolo che milita nel campionato prima divisione

Jack Seedy e Moussa Konte passeranno alla storia come i primi due giocatori africani nell’ultradecennale storia della Pgs Sarteano. La società pallavolistica ha infatti reso ufficiale il tesseramento dei due rifugiati, richiedenti asilo, che da alcune settimane sono ospitati sul territorio sarteanese presso la struttura Fonte Maya.

I due, entrambi senegalesi, saranno aggregati alla prima squadra allenata da Paolo Pellegrini. La formazione che milita nel campionato di prima divisione lo scorso anno ha sfiorato la promozione diretta in serie D e quest’anno punta in alto. L’operazione, resa possibile grazie alla collaborazione con il locale circolo Pd e con la sezione Anpi, che hanno sostenuto le spese per la visita medica, è stata ufficializzata dopo i necessari accertamenti clinici.

“Non vedo l’ora di allenare i nuovi acquisti – dice l’allenatore, Paolo Pellegrini – la loro fisicità sarà utile ad alzare il tasso atletico della squadra. Sono molto contento della positiva accoglienza riservata ai nuovi dal gruppo e spero che ci possano dare una mano per toglierci qualche soddisfazione in campionato”.

La storia di Jack e Moussa è purtroppo comune a migliaia di giovani arrivati dalla vicina Africa. Scappati dalla guerra o da condizioni di vita senza speranza, hanno intrapreso un viaggio lungo un anno dal Senegal fino alle coste della Sicilia. Passati di mano in mano a trafficanti di uomini che senza il minimo scrupolo hanno favorito, in cambio di denaro, la traversata del deserto e poi quella del Mediterraneo.

"Non pensiamo di risolvere il problema dell’immigrazione con questa iniziativa – dice il consigliere comunale Mirco Del Buono – ma siamo convinti che lo sport annulli le differenze e aiuti l’integrazione. Era giusto cogliere questa occasione grazie alla disponibilità della Pgs. Dopo le positive esperienze realizzate lo scorso anno dal calcio con la Uisp – conclude Del Buono - con altri rifugiati in attesa di asilo politico, era arrivato il momento di provare con la pallavolo. Soprattutto da parte mia che ormai da anni gioco in questa squadra”.