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​San Donato si festeggia in Val di Chio dal 1239

Non è solo il patrono di Arezzo. Nella chiesetta di Pergognano ogni anno si rinnova la devozione al vescovo-Santo

Non solo Arezzo. San Donato è il patrono della città del Saracino ma la devozione al vescovo-Santo non conosce confini. Dal 1239 nella piccola chiesetta di Pergognano ogni anno si rinnova la celebrazione del patrono della frazione, un pugno di case arrampicate sulle colline della Val di Chio.

San Donato nacque probabilmente ad Arezzo ma, secondo alcune fonti, potrebbe essere stato originario di Nicomedia. La sua opera di evangelizzazione fu molto proficua. Consacrato vescovo dal Papa, succedette a Satiro nella guida della Chiesa aretina e continuò nella sua opera pastorale, coadiuvato dal diacono Antimo.

Sembra subì il martirio della decapitazione, inflittogli dal prefetto di Arezzo, Quadraziano il 7 agosto. Il corpo di San Donato è conservato e venerato nella Cattedrale di Arezzo, nell'arca di San Donato, capolavoro della scultura del Trecento, mentre la reliquia della testa è conservata in un prezioso reliquiario custodito nella Pieve di Arezzo.

Il vescovo-Santo è considerato protettore degli epilettici dopo la guarigione miracolosa di un bambino. Tra i miracoli, il più famoso è quello del calice, a causa del quale sarebbe stato condannato al martirio: si narra che durante la celebrazione della Messa entrarono nel tempio alcuni pagani che distrussero il calice di vetro, di cui Donato raccolse i cocci e li rimise insieme, tranne uno. Egli versò del vino nel calice rotto servendolo ai fedeli senza che ne cadesse dal fondo. Dallo stupore, 79 pagani si sarebbero convertiti al Cristianesimo. Dopo un mese, fu arrestato e ucciso.