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Rischio sismico, Valdichiana pericolosità media

Proseguono le scosse del 26 ottobre fra Perugia e Macerata, quasi 700 quelle finora registrate dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale.

La zona appenninica risulta essere quella a più alta pericolosità. La nostra penisola è divisa in quattro fasce: a bassa pericolosità, a media pericolosità, a pericolosità elevata e a pericolosità alta.

La Valdichiana si trova nella zona a pericolosità media, quella di colore verde. La mappa è stata costruita basandosi su studi fatti sulla velocità della propagazione dell’onda sismica nel suolo in terreni rigidi ad una profondità di 30 metri. Le variabili, ovviamente sono tante.

L’Italia è da sempre considerato un Paese ad alto rischio sismico e zone come la Sicilia, le Alpi orientali e i paesi e le città situati lungo gli Appennini centro-meridionali, dall’Abruzzo alla Calabria saranno sempre soggetti a terremoti a causa della natura geologica del territorio.

Il sismologo Massimo Cocco, dell'Ingv ha detto che considerando il legame fra il terremoto del 26 ottobre e quello nel Reatino del 24 agosto, sono state calcolate 17.800 repliche dei due terremoti. Di queste repliche, sono state due quelle di magnitudo superiore a 5,0, 15 quelle di magnitudo compresa fra 4,0 e 5,0 e 250 quelle di magnitudo compresa fra 3,0 e 4,0.

Molto più numerose, invece, le repliche di intensità minore: dalle 19,10 del 26 ottobre sono state registrate complessivamente 96 scosse di magnitudo compresa fra 3,0 e 4,0 e sono salite a 600 quelle di magnitudo compresa fra 2,0 e 3,0.