Attualità

Qualità e varietà si imparano a scuola

Durante l’iniziativa dei parlamentari democratici di Siena, Enrico Rossi ha lanciato la proposta di ospitare a Siena gli Stati generali del biologico

Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera, all’incontro di Siena ha dichiarato che per stare sul mercato e crescere occorrono strumenti legislativi innovativi. “Esiste – spiega Fiorio – la possibilità di mettere in concorrenza i meccanismi delle fascette con altri sistemi e di migliorare il sistema della tracciabilità attraverso l’uso di un contrassegno. Siamo a lavoro in Commissione Agricoltura, dove si è formato un comitato ristretto che sta analizzando le semplificazioni da realizzare e dove raccolto raccolti tutti i suggerimenti che ci arrivano dalla filiera”.

Il tema del diritto alla buona alimentazione è stato toccato anche dal parlamentare senese Luigi Dallai, che nel corso del suo intervento si è concentrato sul valore dell’educazione alimentare. “Quando si parla di cibo – ha detto il deputato democratico – è necessario farlo non solo dal punto di vista quantitativo, ma soprattutto qualitativo. Oggi ha più senso parlare di buona nutrizione. In questo senso la Toscana può essere un driver importante per qualità e varietà del cibo, visto il buon livello di produzioni agricole delle nostre terre. Abbiamo la possibilità di dare maggiore impulso alla nostra agricoltura e di garantire il diritto a una buona alimentazione partendo dall’educazione alimentare dei nostri figli”.

Il biologico come strumento di crescita e di tutela: a Siena la proposta di Enrico Rossi per “Gli Stati generali del Biologico toscani” che nel suo intervento conclusivo ha lanciato la proposta di realizzare un incontro con le tante realtà toscane attive nella coltura biologica da tenersi a Siena. “Per la Toscana – ha detto Rossi – la cifra della qualità è fondamentale e l’agricoltura è un settore strategico che rappresenta e unifica l’intera regione. E’ un comparto che, nonostante la crisi ha aumentano export, aprendosi ai giovani, come ha dimostrato il successo del bando che ha visto raddoppiare i finanziamenti a favore del ritorno alla terra. La nostra volontà è quella di continuare a scommettere, come abbiamo fatto con progetti come la Banca della Terra, su progetti di filiera. In questo senso a partire dal lavoro già fatto sul biologico, che ha permesso di censire online in un unico registro tutte le aziende, propongo l’idea di un incontro con tutte le realtà produttive e associative per proseguire sulla strada del lavoro agricolo come strumento di mantenimento del paesaggio e di crescita economica”