Politica

Presentazione del simbolo SÌ – Toscana a Sinistra

Il simbolo è stato presentato durante la conferenza di Siena con il progetto politico che candida Tommaso Fattori a Presidente della Regione Toscana

Il simbolo che gli elettori troveranno sulla scheda elettorale è un grande Sì bianco su uno sfondo di un rosso variegato di tante sfumature, tante quante le ragioni dei Sì che la lista propone agli elettori. Sotto il Sì, più piccolo, il testo “Toscana a Sinistra”.

La lista si propone come alternativa del Sì al centralismo grigio della politica di Rossi: contro i tagli alla sanità, propone il Sì ad una sanità pubblica, non residuale e di qualità per tutti; contro l’impoverimento produttivo, propone il Sì ad un piano speciale per il lavoro in Toscana; contro l’impoverimento politico culturale, propone il Sì al rafforzamento della scuola pubblica e del diritto allo studio e il Sì alla trasparenza, contro i rapporti occulti fra lobby affaristiche e potere politico.

La lista del Sì nasce come un progetto unitario, sostenuto da tutti i cittadini che si sono impegnati nelle campagne per i beni comuni, come i referendum sull’acqua, con l’appoggio delle liste civiche di sinistra che in questi anni si sono impegnate nella costituzione di amministrazioni efficienti e vicine ai cittadini, dai comitati della lista Tsipras e dai partiti Sel, Prc, PCdI e SA.

Gli altri Sì della lista Sì-Toscana a Sinistra sono: Sì al reddito minimo, Sì ad un piano speciale per il lavoro in Toscana, Sì all’obiettivo Rifiuti Zero, Sì all’attuazione dei referendum e alla gestione pubblica dell’acqua e dei servizi pubblici, Sì ad una sanità pubblica, non residuale e di qualità per tutti, Sì al rafforzamento del trasporto pubblico regionale e metropolitano di qualità, a partire dai treni per i pendolari, Sì ad un piano straordinario per le periferie, oggi abbandonate a se stesse, Sì al rafforzamento dell’edilizia pubblica popolare, Sì ad un piano di piccole opere per la manutenzione e la cura del territorio, in alternativa alla logica delle grandi opere inutili, dannose, costosissime e che favoriscono corruzione e malaffare, Sì all’agricoltura contadina a filiera corta, alla biodiversità, e alla tutela del paesaggio, Sì al rafforzamento della scuola pubblica e del diritto allo studio, Sì alla trasparenza, contro i rapporti occulti fra lobby affaristiche e potere politico, Sì ad un piano regionale di investimenti sui giacimenti culturali come fonte di lavoro.