Attualità

Poletti in visita, entusiasmo ma non da tutti

“Bene la visita del Ministro del lavoro Poletti per “All’opera per il bene comune” ma entusiasmo da ridimensionare”, commenta Gagnarli del M5S

Il progetto "all'opera per il bene comune" nato dalla misura sperimentale DIAMOCI UNA MANO, secondo il quale chi beneficia di un sostegno al reddito può fare attività di utilità sociale in progetti promossi da terzo settore e Comuni, ha creato nell'amministrazione comunale molto entusiasmo.

La premiazione si è svolta presso l’Auditorium S.Agostino alla presenza di circa 200 persone con grande soddisfazione dell’amministrazione comunale che ha dichiarato: “Senza dubbio questo riconoscimenti ricevuto direttamente dalle mani del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha per tutti noi un sapore speciale e ci da una grande carica per il futuro. Al di là di ogni polemica vorrei che tutte le forze politiche, sindacali e produttive cogliessero il messaggio positivo e proattivo che viene da questo progetto. Concludo dicendo, come ho fatto proprio nel mio intervento in questa occasione, che questo è un inizio e non certo un traguardo. Ci impegneremo sempre di più per sostenere le fasce più deboli partendo dalla dignità della persona e dalla responsabilità collettiva.”

All’amministrazione fa eco Chiara Gagnarli del Movimento 5 Stelle che dice: “Non mi sento di contestare tanto il progetto in sé perché qualora attentamente monitorato nell'applicazione mantiene il valore sociale per i cittadini che malgrado la difficoltà economica si rendono attivi per la propria comunità e per il territorio in cui vivono.

La sensazione – prosegue la deputata pentastellata – è che si utilizzino questi progetti per avere persone che facciano lavori che dovrebbero essere regolarmente svolti dai Comuni o che si voglia creare l'illusione del "volontariato formativo" per un facile reinserimento nel mondo del lavoro. Noi crediamo che si debba affrontare il problema del sostegno pubblico a chi ha perso il lavoro in maniera più strutturale e risolutiva – conclude – come con l'introduzione del reddito minimo garantito, che non solo noi proponiamo da tempo ma che l'Europa ci chiede di adottare dal '92”.