Attualità

​“Noi medici di famiglia nella guerra al Covid”

Il dottor Reali rilancia il ruolo dei professionisti nell’emergenza della pandemia: “Mai ci tireremo indietro”

E’ un tipo riservato, non ama mettersi in mostra, tantomeno sui social. Eppure proprio i social in questo momento sono lo strumento attraverso il quale divulgare e condividere con le persone il disagio che nell’emergenza Covid vivono i medici di famiglia

Così Roberto Reali, una vita tra ambulatorio e le corsie dell’ospedale di Comunità a Foiano della Chiana di cui oggi è coordinatore, rilancia la riflessione del segretario nazionale Fimmg (la Federazione italiana dei medici di medicina generale) Silvestro Scotti che stigmatizza una certa rappresentazione della categoria da parte di alcuni media. 

Sul suo profilo Facebook Reali scrive: “Raramente pubblico qualcosa, ma mi sembra giusto condividere con i miei contatti quello che il segretario nazionale Fimmg scrive su ciò che noi Medici di Famiglia stiamo facendo in questo momento di “Guerra” al Covid, da mesi in prima linea”

Reali scandisce il concetto-chiave del ragionamento sul ruolo dei medici di famiglia durante l’emergenza Covid: “Noi ci siamo e mai ci tireremo indietro di fronte a questo grave momento. Divulgatelo”.

Molti i commenti al post e di sostegno all’azione dei medici di famiglia in un momento così delicato. A Reali le persone rivolgono gratitudine e l'incoraggiamento ad andare avanti, confermando la centralità della figura professionale per la Medicina territoriale e nel rapporto con ogni singolo paziente. “Non so come faremmo senza il medico di famiglia! È la nostra unica ancora di salvataggio”, scrive una signora.

Il segretario della Fimmg Silvestro Scotti critica la tendenza a “delegittimare mediaticamente” il ruolo dei medici di famiglia. Nonostante ciò la Medicina Generale “va avanti a testa alta e continuerà come ha sempre fatto; se ci fosse qualcuno che non fa il proprio dovere va segnalato, nessuno di noi lo difenderà. Ma se poi qualcuno usa questi mezzi perché vuole eliminarla, anche attraverso un’incosciente azione di demotivazione, deve avere il coraggio di sostenerne la chiusura oggi e vedrà, se levato il nostro argine, cosa succederà del Sistema sanitario nazionale”