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'Vino, strategia unica per crescere ancora'

Un forum nazionale, organizzato dalla Cia, ha messo a confronto agricoltori e addetti ai lavori del settore vitivinicolo che mostra ottimi risultati

L'Italia risulta essere il primo Paese al mondo per la produzione di vino. Balzano, infatti, agli occhi i 5,6 miliardi di euro generali delle vendite all'estero e i circa 50 milioni di ettolitri di vino prodotti nell'ultima vendemmia. 

Questo dato è accompagnato da un buon impianto dell'OCM, organizzazione comune di mercato, che per il settore vino prevede un Piano costruito su misure nazionali che dovrebbero concretizzarsi su base regionale ma non ancora esistenti perchè mancare è proprio la declinazione di come le misure andranno ad incidere sulle varie realtà vitivinicole italiane. 

Proprio su questo punto ha fatto leva il forum nazionale della Cia, organizzato dalla Cia nazionale alla Fortezza di Montepulciano. Secondo la Cia quanto richieto si può sintetizzare con l'esigenza di una 'strategia nazionale unica per la promozione, valorizzazione e tutela del vino Made in Italy'. 

"In primo luogo cìè la questione relativa alla dematerializzazione dei registri di cantina, innovazione opportuna, ma introdotta in un sistema che svilisce il ruolo degli operatori del settore. Oltre a questo chiediamo una revisione del funzionamento delle regola sulle accise che vanno adeguate alle esigenze degli operatori del settore e una Ricerca per il vino non solo privata"- ha dichiarato il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino.

Il forum è stato anche occasione per fare una riflessione sull'opportunità di promuovere e tutelare un paniere di prodotti di Made in Italy che si può riassumere nell'esigenza di una nuova governance per innovare i Consorzi di Tutela. 

Serve una strategia nazionale unica per la promozione, valorizzazione e tutela che aggredisca alcune inefficienze come le nuove autorizzazioni all'impianto di vigneti, oppure il tentativo di eliminare l'etichetta transitoria, errore fatto dalla Commissione Europea e considerato inaccettabile, come lo è anche la richiesta di indicare in etichetta i valori nutritivi. 

I partecipanti al forum della Cia si sono confrontati su quale modello adottare per l'Italia vitivinicola per contribuire alla creazione di valore nei territori vitivinicoli, offrendo soluzioni adeguate alle strumentazioni e tecnologie di un'agricoltura 4.0 che se non verrà colta come opportunità rischia di diventare un freno nella competizione mondiale.

Al forum sono intervenuti Andrea Rossi sindaco di Montepulciano, Luca Brunelli presidente della Cia Toscana, Piero Di Betto presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.