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A Nottola il parto è naturale, meno i cesarei

Sono 1385 i nati nel 2015 a Nottola e Campostaggia, dato che si allinea all'andamento in decrescita nazionale; i nati nel 2014 sono stati 1448

Tra i due ospedali la situazione è diversa: mentre per le nascite a Campostaggia c’è una flessione in negativo, al contrario a Nottola il dato è in crescita, questo è dovuto anche alla migrazione dalla vicina Umbria, considerando la chiusura degli ospedali di prossimità in questa regione.

Tornando ai dati sulle nascite è doveroso sottolineare alcuni dati riferiti alle peculiarità dei due ospedali: Nottola si attesta come l’ospedale che fa meno cesarei, in Val d’Elsa la percentuale (dato assoluto) è del 27,43%, mentre in Valdichiana è del 20,12%: storicamente il punto nascita di Nottola si attesta tra i primi a livello regionale per i parti naturali.

In tutti e due i punti nascita è possibile effettuare modalità diverse di travaglio e parti: con il parto in acqua sono nati 45 bambini a Campostaggia e 43 a Nottola, mentre il travaglio in vasca è stato scelto da 1 donna su 2 a Campostaggia.

Per la parto analgesia , 41 donne hanno scelto l'epidurale a Campostaggia e 18 a Nottola. Dato interessante e peculiare di Nottola è l'uso del protossido di azoto, cosiddetto gas esilarante, per ridurre il dolore del parto, utilizzato nel 2015 da 51 donne.

Riconoscimento importante è arrivato ai due ospedali a fine novembre, quando sono stati riconfermati nell’elenco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - UNICEF “Ospedale Amico dei Bambini” che sostiene l’allattamento al seno materno e la corretta nutrizione del neonato. Il progetto negli anni, ha coinvolto non solo i professionisti, che lavorano in sinergia nel dipartimento materno-infantile, ma anche le neo mamme e gruppi di donne che portano la loro testimonianza nei corsi di preparazione al parto e nelle consulenze post partum.

Nottola e Campostaggia si confermano riferimento importante in zone socio-sanitarie molto diverse tra loro, e quindi vicino alle esigenze dei cittadini del rispettivo comprensorio. Il tutto in una rete che comunque ruota su tre stabilimenti ospedalieri e su un territorio variegato, all'interno del quale sono presenti i servizi ambulatoriali e ospedalieri del dipartimento materno infantile, nei quali la donna viene accompagnata durante la gravidanza fino al parto e al puerperio attraverso un percorso chiaro e definito.