Attualità

Il Comune non molla e diffida Poste Italiane

Continua la diatriba per la riapertura dell'Ufficio nel centro storico chiuso dallo scorso marzo. Il sindaco Scarpellini "disagi ormai intollerabili"

Il sindaco Margherita Scarpellini

Continua la battaglia del Comune affinché venga ripristinato un servizio importante per la cittadina. L’Amministrazione di Monte San Savino ha inviato formale diffida a Poste Italiane per l’immediata riapertura dell’Ufficio del centro storico.

L’ufficio è chiuso dallo scorso marzo per quella che avrebbe dovuto essere una chiusura temporanea motivata dall’emergenza sanitaria. Dopo ormai quasi un anno, nonostante molteplici azioni di sollecitazione da parte del Comune, la situazione è però ancora ferma al punto di partenza.

“Non rimane altra strada che la diffida visti i ripetuti solleciti, le tante rassicurazioni ricevute e l’evidente mancato rispetto delle promesse fatte” spiegano il Sindaco Margherita Scarpellini e il vice Sindaco e Assessore allo sviluppo del centro storico Marzio Pagliai.

“Il centro storico non può rinunciare all’Ufficio Postale. I disagi, economici e sociali, non possono essere più tollerati. Pensiamo agli anziani impossibilitati al ritiro delle pensioni, pensiamo agli operatori economici, al turismo rimasto senza un servizio che è assolutamente necessario. Si è addirittura arrivati alla sigillatura della buca di impostazione - proseguono. Inizialmente abbiamo compreso le esigenze e le difficoltà di Poste Italiane causate dalla pandemia, ma le giustificazioni non valgono più adesso. Le condizioni sono mutate, i protocolli di sicurezza hanno avuto pieno compimento e la cittadinanza ha, con grande abnegazione, rispettato le regole. Sorge, piuttosto, il dubbio che la scelta di non riaprire lo sportello sia legata solo a motivi di carattere economico. Il Servizio Postale è però un servizio pubblico e Poste Italiane ha, a nostro avviso, posto in essere un grave inadempimento".

E terminano con una ulteriore forte presa di posizione "ribadiamo infine la nostra totale disponibilità ad azioni anche clamorose, insieme con la cittadinanza, per far sì che venga restituito ai savinesi un diritto fondamentale”.