Spettacoli

Festival dei Diritti si riparte

Mercoledì 1 dicembre appuntamento gratuito al Teatro Verdi. In scena lo spettacolo “Sleeping Beauty – Work Bitch!” con la coreografia di Nyko Piscopo

Finalmente in presenza. Torna il Festival dei Diritti a Monte San Savino. L'appuntamento è per mercoledì 1 dicembre al Teatro Verdi con lo spettacolo “Sleeping Beauty – Work Bitch!” con la coreografia di Nyko Piscopo

Un appuntamento da non perdere ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria presso Officine della Cultura, tel. 057527961 e 338 8431111 con orario dal lunedì al venerdì 10-13 e 15,30-18; biglietteria@officinedellacultura.org

Il Festival dei Diritti è un progetto a cura di Officine della Cultura che vede capofila il Comune di Monte San Savino e la collaborazione con la Rete Ready e A.S. Monteservizi.

"Torna il Festival dei Diritti, finalmente in presenza dopo l’edizione 2020 in streaming. Un appuntamento importante per ribadire l’importanza del rispetto di cui c’è sempre bisogno - afferma Erica Rampini, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Monte San Savino. Basti pensare solo a pochi giorni fa quando abbiamo visto senatori esultare per aver affossato una legge – e continuare a sensibilizzare tutte e tutti attraverso i linguaggi dell’arte sul valore delle differenze per facilitare la comprensione reciproca".

"Quest’anno porteremo al Festival dei Diritti il manifesto politico contro la critica sterile alle nuove generazioni presentato da Nyko Piscopo e dai suoi danzatori – commenta Luca Roccia Baldini, direttore artistico del Festival -. Partendo dalla scena e dalla creatività della generazione Z ribadiamo così la nostra determinazione nella lotta contro ogni tipo di discriminazione".

In “Sleeping Beauty – Work Bitch!”, la Bella Addormentata è la favola da cui parte l’analisi emotiva di cinque personalità contemporanee: adolescenti, gender free, collocabili nell’era della generazione Z. Queste figure classicheggianti dialogano con un’entità digitale che stabilisce regole tecniche e morali. La forte presenza tecnologica e la sensazione innata di appartenenza ad una gioventù inutile come quella descritta dai media e dalle generazioni precedenti, è una condizione che genera esaurimento emotivo, depersonalizzazione e un atteggiamento spesso improntato al cinismo.