Cronaca

Migranti, lo scafista arrestato nega tutto

Il senegalese, arrestato con l’accusa di aver buttato in mare immigrati cristiani, nega tutto, ma il giudice non gli crede e resta in carcere

Shea Cheiko ha negato tutto nell'interrogatorio di convalida dell'arresto: "Ero solo un profugo, altro che scafista: non guidano quel gommone nè ho visto chi guidava perché a bordo c'era il caos".

Diop ha raccontato di trovarsi in Libia in cerca di lavoro e aver intraprendere quel viaggio verso l’Europa in cerca di una vita migliore. Ha messo insieme mille dinari pari a circa settecento euro, ed è rimasto una settimana in una casa, aspettando il gommone.

Dopo la partenza da Tripoli, la lite tra cristiani e musulmani, finita con alcuni cristiani in mare. Shea è stato riconosciuto dagli altri profughi e nessuno lo ha indicato tra i possibili partecipanti alla lite ma come scafista del gommone.

Le sue argomentazioni non hanno convinto il giudice Giampiero Borraccia che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Il senegalese sarà presto trasferito dal carcere di Arezzo a quello di Palermo.