Attualità

​Medici-volontari nel villaggio dentro la foresta

In Sierra Leone la Onlus Gli Occhi della Speranza sostiene una comunità di cinquemila persone

Un viaggio nuovo, ogni volta. L'Africa è così. Le persone che non hanno soldi per curarsi nelle cliniche dove se vuoi salvarti devi pagare, si tengono tumori e malattie di ogni genere, in attesa dei medici-volontari degli Occhi della Speranza che operano gratis. Nell’ospedale della missione di padre Ignazio, in Sierra Leone, i medici-volontari dell'associazione guidata da Carlo Landucci, imprenditore castiglionese, fotografo e creativo a prescindere, hanno portato un pezzo di sanità importantissimo: l'ambulatorio odontoiatrico che si aggiunge a quello oculistico, oltre agli aiuti per i bambini dell’unica scuola che per ciascuno di loro rappresenta la salvezza e la speranza di costruire un futuro grazie alla conoscenza. 

Per loro il medico-volontario Gabriele Menci ha creato un “ponte” con gli alunni delle scuole castiglionesi che hanno rinunciato alla “paghetta” servita ad acquistare banchi che in Italia non si usano più, ma in Sierra Leone sono una merce rara. Così gli studenti del villaggio in mezzo alla foresta possono fare lezione seduti, non più sul pavimento di terra battuta come è stato finora. Piccoli gesti, grandi risultati. Il Covid non ha interrotto questo ponte di solidarietà. 

Certo, i medici-volontari per il momento non possono riprendere i viaggi e gli interventi chirurgici nell’ospedale di padre Ignazio, ma il contatto è quotidiano e si sta già predisponendo tutto il materiale da inviare e quello che serve per la prossima missione, non appena la pandemia sarà passata. 

Menci, medico chirurgo che da tredici anni fa la spola tra Castiglioni e la Sierra Leone: “Mi occupo dell'attività chirurgica intervenendo su patologie molto gravi. Si tratta di interventi inusuali per la nostra chirurgia: tumori inoperabili, uteri ed ernie giganti, patologie che arrivano ad essere tali perchè le persone non potendosi permettere i servizi dell'ospedale pubblico a pagamento, preferiscono tenersi la malattia e aspettare che qualcuno operi più a buon mercato oppure gratis. La gratuità dei nostri interventi è molto utile perchè garantisce a tutti l'accesso alle cure. In Sierra Leone la vera emergenza è l'assoluta mancanza del diritto alla salute e questa condizione grida vendetta”.

Il Covid nel villaggio di padre Ignazio non ha fatto danni come qui in Italia, ma le persone aspettano i medici-volontari castiglionesi per ricominciare a vivere.