I travestimenti, sia di adulti che di bambini, che hanno allietato piazza Garibaldi sono stati numerosi pur non raggiungendo gli alti picchi dei Carnevali di fine anni ’90, quando la manifestazione bettolina coinvolgeva interamente il paese e le zone circostanti.
Dietro ogni maschera c’è stato impegno e tante ore di lavoro: i risultati sono stati di una coinvolgente creatività e il pubblico ha calorosamente accolto travestimento. Non solo singole maschere, ma anche gruppi che hanno fatto il giro della piazza esibendo i loro lavori.
Il più affascinante è stato il gruppo dei Transformers, macchine da guerra che nel tempo libero assumono anche funzione di semplici veicoli. Un veicolo vero e proprio, poi, è entrato in piazza, si tratta di un carro armato di dimensioni reali costruito interamente con del cartone e poi colorato per assumere le fattezze di una delle più grandi macchine di distruzione mai realizzate. Il messaggio, però, non era di guerra, bensì di pace e dal cannone sono usciti fiori.
E poi ancora Se i quadri fossero vivi, un gruppo ha preso spunto da una nota pagina facebook e dall’autore Caparezza, Mica Van Gogh, ed hanno impersonato ben otto quadri tra i più famosi. La costumista Adua Panichi ha cercato di realizzare gli abiti in maniera più verosimile possibile.
Tra i più piccoli alcune bambine hanno strappano sorrisi mascherandosi da giocatori del Milan e una improbabile geisha giapponese, alias Renzo Capitani ha portato una ventata di oriente nella piccola cittadina.