Attualità

Marcia per la pace per le vie di Chiusi

Scuola, parroco e genitori hanno preso parte alla marcia per la pace, insieme ai cittadini i migranti ospiti dell'associazione Misericordia locale

Ad aprire il corteo, reso colorato e festante dai tanti striscioni preparati dalle scuole nonché dalle bandiere che hanno sventolato sempre grazie all’energia dei giovani studenti di Chiusi, è stato il primo cittadino Juri Bettollini insieme all’assessore Andrea Micheletti in rappresentanza della giunta e dell’amministrazione comunale.

Come sempre tra i protagonisti della marcia della pace chiusina non sono mancate le associazioni con rappresentanti di Volto Amico di Montallese, dell’Auser, dell’associazione per i diritti per gli anziani (ADA) nonché gli uomini della Pubblica Assistenza e dagli uomini delle forze dell’ordine che per tutti il tragitto hanno “scortato” i ragazzi per assicurare loro la massima sicurezza possibile.
La marcia è terminata come da programma sulle sponde del lago chiusino dove tutti i partecipanti, prima dei saluti, si sono dati appuntamento al prossimo anno per l’edizione 2016.

“La marcia della pace – ha dichiarato Bettollini – è per la nostra città una tradizione a cui non possiamo ne vogliamo rinunciare perché i valori della pace intesa non solo come distacco e ripudio dalla guerra, ma anche come tolleranza, solidarietà e attenzione verso il prossimo e verso il più debole devono essere imprescindibili per una società che abbia l’ambizione di volersi chiamare civile. I ragazzi che con noi hanno percorso i sei chilometri che separano il centro storico dal lago rappresentano il presente e ancor più il futuro della nostra società e per questo è stato importante e anche emozionante aver visto nei loro occhi la voglia e la convinzione di difendere quel messaggio di pace conquistato con sudore e sangue nelle battaglie dei nostri nonni. Purtroppo la pace non può essere data per scontata; a noi il compito di difenderla e tramandarla ai nostri figli e ai nostri nipoti al fine di creare una società nella quale il rispetto tra i popoli e il dialogo siano le vera fondamenta del domani.”