Cronaca

Padre ucciso, il figlio non parla

Al carcere di Arezzo l'interrogratorio di garazia per il figlio di Raffaele Ciriello, fabbro di 51 anni ucciso con un fucile dal figlio stesso

A fianco del ragazzo il suo avvocato Stefano Del Corto. Il ragazzo dopo aver ucciso il padre 51enne con un fucile calibro 12, nel loro casolare ristrutturato a Lucignano dove il giovane era tornato dopo aver vissuto a lungo a Monte San Savino con la madre, ha chiamato i carabinieri.

"Mi chiamo Giacomo Ciriello, abito a Lucignano, venite ho ucciso il mio babbo", sono queste le parole che il giovane ha usato per avvertire i soccorsi e prima di chiudersi nel silenzio ha aggiunto: "Andava fatto".

Dalla caserma dei militari della compagnia di Cortona dove è stato sentito subito dopo il delitto, al carcere di Arezzo, il giovane non ha più parlato. Il ragazzo è apparso sofferente e quasi assente.

Le comunità di Lucignano e Monte San Savino sono incredule e sconvolte da quanto accaduto. Raffaele era un uomo conosciutissimo per la sua attività di fabbro, ma anche perchè andava a caccia e frequentava il bar di Monte San Savino dove aveva alcuni amici.

Le relazioni tra padre e figlio era divenute via via sempre più tese. I genitori si erano separati alcuni anni fa e di recente il padre aveva iniziato una relazione con una nuova compagna che il 18enne pare non approvasse. 

Il giovane, dopo un eccellente inizio di curriculum scolastico al geometri, aveva progressivamente peggiorato il rendimento scolastico e dopo aver girato diversi istituti, aveva deciso di abbandonare gli studi senza diplomarsi e iniziando a lavorare nella carpenteria del padre. 

Per la procura di Arezzo che indaga con il pm Laura Taddei, l'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un delitto d'impeto ma i carabinieri non escludono alcuna ipotesi compresa quella della premeditazione.

La salma di Raffaele Ciriello si trova all'obitorio del San Donato.