Cronaca

"Venite, ho ucciso mio babbo"

Raffaele Ciriello è stato ucciso dal figlio con una doppietta, poi il giovane ha telefonato ai carabinieri. Il dolore per la separazione dei genitori

foto di repertorio

"Mi chiamo Giacomo Ciriello, abito a Lucignano, venite ho ucciso il mio babbo", così il giovane di 18 anni ha telefonato ai carabinieri dopo aver ucciso il padre. 

Secondo quanto emerso, il figlio 18enne avrebbe ucciso il padre con una doppietta, regolarmente detenuta in casa, al culmine di un violento diverbio. Prima di chiudersi nel silenzio, il ragazzo ha aggiunto: "Andava fatto".

Padre e figlio non vivevano insieme e avevano ripreso a frequentarsi da circa un mese. La mamma del ragazzo invece abita a Monte San Savino. I due coniugi si erano separati qualche anno fa e probabilmente il figlio potrebbe aver sofferto per la loro decisione di lasciarsi. Da un anno circa il padre aveva trovato un'altra compagna.

Stando a una prima ricostruzione dei carabinieri, il ragazzo ieri è andato a far visita al padre e a un certo punto ha sparato.

Dopo aver premuto il grilletto, il giovane ha chiamato i carabinieri per denunciarsi. Sul posto è intervenuto anche il 118 ma i soccorsi sono subito apparsi vani. In base ad una prima ricostruzione, si tratterebbe di un delitto d'impeto ma i carabinieri, intervenuti sul posto con il sostituto procuratore Laura Taddei, non escludono alcuna ipotesi.

Raffaele Ciriello era molto conosciuto, amava andare a caccia e la doppietta calibro 12 serviva anche da deterrente per i ladri visto che qualche tempo fa aveva subito alcuni furti.