Un prezioso manufatto, diventato simbolo per tutti gli innamorati che anche dall’estero vengono a Lucignano: è “L’albero della vita” o “Albero dell’amore”, reliquiario realizzato tra i 1.350 e il 1.471, alto quasi tre metri, uno dei monumenti più straordinari dell’oreficeria italiana, assurto, in particolare nel giorno di San Valentino, agli onori delle cronache insieme al fascino indiscusso di questo angolo di Toscana, non a caso “Uno dei borghi più belli d’Italia”.
Da oltre mezzo secolo l’albero di Lucignano è testimone di pegno d’amore e fedeltà e riesce ad attrarre innamorati di tutte le età e da tutto il mondo. Soprattutto nel giorno di San Valentino, quando tante coppie di tutte le età, di fronte all’albero d’oro custodito nel Museo civico di Lucignano, si rinnovano la promessa d’amore eterno. Ecco che i fidanzati si promettono il matrimonio, gli sposi rinnovano la propria unione, le coppie di lunga data celebrano anniversari come nozze d’oro o di diamante: è il caso di Iolanda e Franco, che in questo 2023 hanno tagliato il traguardo di 60 anni insieme festeggiando proprio a Lucignano.
Se ne sono accorti anche i media nazionali, di questo “fenomeno” “Albero d’oro”, tanto da dedicare a “Segni d’amore”, il San Valentino di Lucignano, servizi di approfondimento, come quelli andati in onda durante i Tg di Rai 2 e Rai 3. E sui social, poi, quest’anno, è Wikipedro a spopolare, con decine di migliaia di visualizzazioni ottenute dalla sua ironica e scanzonata interpretazione della Festa degli innamorati trascorsa “in panchina” a Lucignano.
“Una promozione – dichiara il sindaco Roberta Casini – che fa senz’altro bene al nostro borgo, per una visibilità che ha contribuito a rinnovare l’attenzione mediatica nazionale sul prezioso “Albero della vita” e sulle bellezze del nostro territorio, visitato da decine di coppie. Un buon segnale in vista della ripartenza della stagione turistica, che prevediamo particolarmente brillante”.