Spettacoli

“La scuola” con Marina Massironi e Silvio Orlando

La stagione di prosa del teatro Signorelli si avvia alla sua conclusione e gli addetti ai lavori possono dire il gradimento è stato massimo

La chiusura, Mercoledì 1 Aprile è affidata ad una grande piéce La Scuola di Domenico Starnone. Tutto ha avuto inizio nel lontano 1992 quando Daniele Luchetti ha diretto Silvio Orlando nello spettacolo teatrale Sottobanco di Domenico Starnone, che ebbe una presa immediata sul pubblico, a detta dei protagonisti fu una esperienza entusiasmante, rara occasione in cui il teatro è stato preso a modello, creando un filone tematico negli altri settori della televisione e del cinema.

Da quella felice situazione è stato tratto un film dal titolo La scuola (1995), dirompente radiografia dello stato in cui giaceva la scuola italiana, lucida profezia del percorso evolutivo del sistema.

Lo spettacolo è spietato ma nel contempo ironico (la componente comica non manca) e vengono messi a confronto mondi estranei dal punto di vista etico, politico e comportamentale, la scuola raccontata con qualche dubbio e qualche inquietudine, pur sempre con un sorriso.

L’azione si svolge in tempi di scrutini finali all’interno di un periferico liceo romano. Gli insegnanti devono decretare promozioni e bocciature. Il microcosmo scolastico mette un filtro al mondo esterno, ci ritroviamo dentro alle mura di un istituto nel quale maturano amicizie e nascono i primi amori, ma anche dove si verificano parecchi scontri. A vent’anni di distanza ecco dunque la ripresa di quell’esperienza si parla di istruzione e di come il modo di insegnare sia cambiato, di come Il ruolo educativo nella scuola si modifichi a seconda degli insegnanti, per essere, in alcuni casi, più democratico e vicino agli studenti, oppure più selettivo ed elitario.

Nello spettacolo Silvio Orlando è il professor Cozzolini, circondato da colleghi invidiosi e furbi, spesso incapaci di entrare in sintonia con il mondo degli adolescenti. Una schiera di personaggi che contano un Preside inadeguato, un ingegnere odioso, un religioso moralmente discutibile, l’insegnante di lingue ossessionato dalle bocciature, la docente di Storia dell’Arte egocentrica, fino a quella di ragioneria nevrotica e appassionata del proprio lavoro.