Non solo gli agricoltori di Siena, Arezzo e della Toscana intera sono scesi in piazza per protestare contro l’imposta sui terreni agricoli con l’obiettivo di sensibilizzare la politica ed ottenere l’esenzione dall’assurdo balzello, ma a scendere in piazza sono stati anche gli agricoltori di mezza Italia.
“La platea dei Comuni – dice la deputata M5S Gagnarli - esentati nella nostra Regione aumenta, ma tanti cittadini la dovranno pagare per la prima volta e poi l'altitudine rimane l’unico parametro utilizzato, quando già la rendita sarebbe stato un parametro più equo. Abbiamo provato in tutti i modi a farlo capire al Governo a partire dalla legge di stabilità, dove abbiamo proposto invano in prima istanza l’esenzione di tutti i terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali, in seconda istanza l’esenzione solo per imprenditori agricoli e coltivatori diretti, con le relative coperture finanziarie. Ci abbiamo riprovato il decreto milleproroghe proponendo di posticipare il pagamento di almeno 1 anno e nuovamente al Senato sul decreto legge chiedendo di estendere anche al 2015 l'esenzione dell’Imu per i terreni a destinazione agro-silvo-pastorale che non ricadono in zone montane e proponendo una differente copertura finanziaria, in modo da non far gravarne l'onere sugli stessi agricoltori.
I nuovi parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio, trascurando la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio ed a beneficio dell'intera collettività.
“Se il Governo non vuole ascoltare il M5S - conclude la Gagnarli – ascolti almeno le associazioni di categoria, l’Anci e le numerose voci autorevoli che da più parti chiedono l’abolizione totale dell’Imu per gli agricoltori.”