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Imputati per reati lievi a lavoro nei Comuni

Anci Toscana ha definito lo strumento della "messa alla prova", che vedrà impegnati soggetti in attesa di giudizio in lavori di pubblica utilità

La messa alla prova può essere richiesta dagli imputati che abbiano commesso reati di modesto allarme sociale, e prevede lo svolgimento di lavoro non retribuito in settori come la tutela del patrimonio ambientale e culturale, la manutenzione del verde pubblico, i lavori pubblici, l’accompagnamento anziani e disabili, l’assistenza a funzioni educative museali e bibliotecarie, i servizi accoglienza al pubblico negli uffici comunali, le attività connesse alla sicurezza e all’educazione stradale.

A carico del Comune saranno solo gli oneri della copertura assicurativa; il positivo esito della messa alla prova comporta la sospensione del processo e l’estinzione del reato. Anci Toscana trasmetterà ai Comuni lo schema di convezione e i riferimenti utili ad avere informazioni provincia per provincia.

Un accordo raggiunto insieme all’ufficio esecuzione Penale Esterna del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria della Toscana, a Regione Toscana e al Garante regionale per i diritti dei detenuti, che predispone una procedura di cui possono avvalersi tutti i Comuni, insieme al Tribunale di riferimento.

“Questo accordo – afferma la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti – è un atto di civiltà e di buon senso. Permetterà a chi ha commesso reati lievi di chiudere il conto con la giustizia dimostrando buona volontà e capacità di rendersi utili alla collettività; d’altra parte i Comuni, anche i più piccoli, potranno avvalersi di un modesto ma significativo aiuto in settori importanti della loro attività. Siamo molto soddisfatti, perché è stato raggiunto un risultato importante e di utilità sociale”.

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