Cultura

Il workshop sulla sintassi approda a Montepulciano

La sala consiliare del Palazzo Comunale di Montepulciano ha accolto l'atto conclusivo del workshop su Sintassi e acquisizione del linguaggio

Il workshop è stato organizzato dal Fondo ERC (European Reasearch Council) che fa capo al Dipartimento di Linguistica dell'Università di Ginevra in co-tutela con l'Università di Siena.

Il corso ha avuto come base Chiusi, è iniziato l'11 luglio nella cittadina etrusca ed ha poi toccato Pienza e Siena prima di giungere a Montepulciano. Si sono alternati 12 docenti, provenienti anche da Cambridge ed Harvard, ed è stato seguito da 38 studenti provenienti da varie Università del mondo. La relazione conclusiva, tuttora in corso nella Sala Consiliare, viene tenuta dalla Prof.ssa Adriana Belletti, docente a Ginevra e a Siena.

Il saluto dell'Amministrazione Comunale è stato portato dall'Assessore al Sistema Montepulciano Franco Rossi mentre per il workshop ha parlato il Prof. Luigi Rizzi che ha ringraziato tutte le Istituzioni che hanno collaborato e in particolare i Comuni di Chiusi, Piena e Montepulciano, che hanno concesso il patrocinio, al pari della Fondazione Musei Senesi.

Una prolungata ovazione è stata riservata al giovane chiusino Giuseppe Samo, Assistente Scientifico all'Università di Ginevra e "anima" del gruppo nonché organizzatore sul territorio. 

“Li abbiamo voluti conoscere, sono Valentina, che si è laureata a Roma e sta svolgendo il dottorato a Cambridge; Iara, laureata a Pescara e impegnata con il dottorato a Los Angeles; Silvio, laureato a Siena e ora ricercatore a Vienna, e Roberto, ugualmente proveniente dall'Università di Siena e ora impegnato con il dottorato nel Connecticut. Nessuno di loro – riferisce l’amministrazione - è stato "costretto" a lasciare l'Italia, per tutti e quattro andare ad approfondire i propri studi all'estero è stata una scelta o in base alla materia e agli interessi o per fare ricerca in modo diverso o per compiere un'esperienza in un altro Paese o anche per ricevere uno stipendio più alto di quello erogato dalle Università italiane. E' stato bello conoscerli, non dover ascoltare solo lamentale ma anche discorsi obiettivi e maturi, riscontrare la loro capacità e, in una giornata ancora drammatica, poter dialogare con chi guarda al futuro con fiducia e ne rappresenta la parte forte e positiva”.