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Il Tar respinge il ricorso di Powercrop

La decisione si è basata su considerazioni tecniche e ambientali. Il presidente Vasai si dice soddisfatto e confermata la bontà del loro operato

“Mi piace - afferma il presidente della provincia Roberto Vasai - ricordare che a quel responso della conferenza dei servizi si era giunti anche dopo aver coinvolto la popolazione attraverso il procedimento di inchiesta pubblica”.

La nuova centrale biomasse sarebbe dovuta nascere prima nell’area dell’ex zuccherificio Sadam e poi su Poggio Ciliegio e avrebbe dovuto avere circa nove camini, di cui uno alto 35 metri che, secondo il comitato salute e paesaggio in Valdichiana, avrebbe rilasciato nell’atmosfera circa 14 mila tonnellate di polveri sottili nocive per la salute.

Sulla questione erano arrivati dissensi dai protagonisti politici locali e non solo. Una delle prime voci a farsi sentire fu quella di Angelo Tanganelli di Patto per Castiglioni sollevando una serie di dubbi sul progetto: rispetto della salute dei cittadini e il dato occupazionale. A rincarare la dose il Pd di Castiglion Fiorentino che chiese a PowerCrop di fare chiarezza su una serie di punti: impatto dei mezzi destinati al trasporto della materia prima, accordi di filiera locale per la fornitura della materia prima destinata alla centrale, fino a chiedere come intendeva PowerCrop smaltire le ceneri residue della combustione del panello e della granella.

Anche Chiara Gagnarli parlamentare aretina del M5S intervenne sulla questione con sedici osservazioni emerse dalla valutazione dell’impatto ambientale: quali la difformità del progetto rispetto ai pregressi accordi, la svalutazione dei beni e delle attività circostanti, la diminuzione della disponibilità di acqua, il grave impatto generato dalle emissioni della Centrale sulla salute dei cittadini, l’impatto sul sistema del paesaggio di elevato valore, la necessità di un bilancio energetico-ambientale, le problematiche legate all’approvvigionamento oltre i limiti della filiera corta, oltre alla perdita della biodiversità a vantaggio della monocoltura energetica.

Tutto questo fino ad arrivare alla conclusione odierna. Soddisfazione per il ricorso arriva anche dall’associazione Tutela Valdichiana da sempre in prima linea affinché progetti sconsiderati, non ecosostenibili e irrispettosi del territorio non vengano realizzati