Attualità

Il bullismo si tinge di rosa

Ben 1 ragazzo su 3 si è dichiarato vittima di episodi di bullismo e la fascia di età più esposta si conferma quella compresa tra i 14 e i 17 anni

Il servizio polizia postale e delle comunicazioni ha reso noto che su 15.268 ragazzi intervistati dal portale Skuola.net per la campagna educativa itinerante “Una vita da social”.

Dalla ricerca emerge che i bulli agiscono soprattutto in gruppo e tendono a preferire vittime dello stesso sesso. A dispetto delle notizie di cronaca degli ultimi tempi, il bullismo continua a svilupparsi soprattutto offline: l’87 percento delle vittime è stato infatti preso di mira esclusivamente o prevalentemente nella vita reale. Episodi di bullismo online colpiscono invece in misura maggiore rispetto alla media le femmine rispetto ai maschi, ma anche gli intervistati nella fascia d’età compresa tra gli 11 e i 13 anni.

Dai dati emerge una certa difficoltà per le vittime a parlare degli atti di bullismo subiti: 1 su 3 non ne parla con nessuno. Il motivo è soprattutto la vergogna seguito dall’esigenza provata di farsi giustizia da soli, anche se sono soprattutto i maschi ad ammettere di essersi “vendicati” nei confronti del bullo.

Fra i 14 e i 17 anni cresce la percentuale di vittime nel silenzio, mentre tra gli 11 e i 13 si registra una maggiore propensione a confidarsi con gli adulti di riferimento. In media il 42 percento delle vittime di bullismo si confida con i genitori. Neanche chi ha assistito ad atti di bullismo ama parlarne. Uno su 4 è rimasto in silenzio. Il motivo, confessa il 44 percento, di questa “omertà” è molto semplice: “mi hanno insegnato a farmi i fatti miei”.

"I dati in nostro possesso – dichiara Antonio Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – e la nostra esperienza nelle scuole a diretto contatto con gli studenti, confermano ancora di più quanto il fenomeno sia diffuso tra i minori. Diventa sempre più preoccupante il bullismo al femminile che vede coinvolte sempre più minori in gravi episodi di violenza ai danni di coetanee. L’unica arma veramente efficace è un’incisiva campagna di sensibilizzazione e prevenzione per i ragazzi e di formazione/informazione per insegnanti".