Cultura

​Gli affreschi in S.Francesco tornano “vivi”

Il Comune ha ottenuto un contributo di 10mila euro dal bando Gal per il completamento del restauro

Gli affreschi nella splendida chiesa di San Francesco tornano a nuova vita. Nel cuore di Lucignano, l'edificio religioso custodisce una storia antichissima. In questi giorni sono iniziati i lavori per il completamento del restauro degli affreschi nella parete del transetto. Il Comune è riuscito a ottenere un contributo del Bando GAL nell’ambito della riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

L’esecuzione del restauro, seguito dalla Soprintendenza di Siena Grosseto e Arezzo, è affidata a Tiziana Conti e Tommaso Sensini, restauratori di Beni Culturali che avevano già affrontato la prima fase dei lavori.

La chiesa di S Francesco, la cui costruzione risale al 1248, è di fatto parte del percorso del Museo Comunale e conserva notevoli opere d’arte tra i quali numerosi affreschi che furono coperti da tinteggi e altari tra XVII e XVIII secolo e riscoperti negli ultimi decenni del ventesimo secolo.

Quelli del transetto rimangono gli ultimi da terminare poiché la fase conservativa fu realizzata dalla Soprintendenza di Arezzo nel 2013. Con questo ultimo lotto di lavori che si concluderanno entro il prossimo mese di dicembre, sarà restituirà alla comunità, uno dei cicli pittorici più imponenti e preziosi che la chiesa custodisce.

La pittura si sviluppa in tre ordini orizzontali: il primo, più in alto e di maggiore sviluppo verticale, raffigura S. Francesco che riceve le stimmate, l’opera, di chiara derivazione giottesca è ricca di particolari naturalistici e riferimenti alla Leggenda maggiore di Bonaventura di Bagnoregio.

Il registro centrale è ripartito in tre scene: a sinistra si riconosce S.Cristoforo col Gesù bambino sulle spalle, al centro una Maestà tra angeli e una figura in armatura in ginocchio, a destra era S.Giorgio (oggi non più visibile) che sconfigge il drago. Il registro basso, raffigurava l’Adorazione dei Magi, oggi la natività è scomparsa ma restano i Magi e parte del corteggio.

La diverse parti della pittura mostrano mani differenti ma già allo stato attuale si riconosce qualità nell’esecuzione del disegno e nella gestione dei colori; l’attribuzione, che sarà più agevole a restauri ultimati, può ascriversi ad artisti della scuola senese tra XIV e XV secolo tra i quali non si può escludere la partecipazione di Bartolo di Fredi, cui è attribuito il Trionfo della Morte nella stessa chiesa e un trittico oggi custodito nelle sale del museo comunale.