Attualità

Forte contrarietà alla riforma sul turismo

Albergatori e imprese turistiche si sentono penalizzate e dicono: "Un favore all’abusivismo e alla concorrenza sleale, un rischio per l’occupazione"

Le associazioni Federalberghi Confcommercio Toscana, Asshotel, Confesercenti Toscana, Confindustria Toscana, Commissione turismo, Alleanza delle Cooperative Italiane Toscana respingono al mittente la proposta di legge di modifica sul testo unico del turismo e ne chiedono il ritiro.

Le associazioni sostengono che sono state disattese completamente tutte le richieste delle categorie del turismo toscano e con l’approvazione di questa proposta si agevolerebbe l’abusivismo invece di tutelare le imprese in regola e promuovere il territorio.

“Il turismo ha bisogno di normative che promuovano le imprese sane e qualificate e la leale concorrenza – dicono i rappresentanti - Ricordiamo che sui territori vengono aumentati gli importi delle tasse di soggiorno, invece di andare a stanare le attività abusive che proliferano senza rispettare obblighi e doveri. Chiediamo pertanto al presidente Enrico Rossi che tutti siano tenuti ad offrire le medesime garanzie, ai turisti, ai lavoratori, alla collettività. La Regione non può accettare che si continui a inquinare il mercato con un'offerta parallela, sfuggendo a qualunque regola, a partire da quelle basilari in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza”.

Anche il Presidente Federalberghi Chianciano Terme, Daniele Barbetti si unisce al dissenso ed invita la Regione a focalizzarsi sulla centralità dell’albergo come struttura di punta del sistema turistico ricettivo della Toscana.

“La Regione - dice Barbetti- non può sottovalutare i rischi indotti dalla proliferazione indiscriminata di esercizi abusivi e semi-abusivi che inquinano il mercato turistico sottraendosi a qualunque obbligo, a partire da quelli basilari in materia di igiene, sicurezza, lavoro, fisco e previdenza . La competitività della Toscana sui grandi mercati internazionali passa dalla qualità dell’offerta ricettiva alberghiera, non certo dalle locazioni turistiche non professionali o dai bed & breakfast. La Regione dovrebbe investire sulla qualificazione alberghiera e non certo su un aumento senza controllo di pseudo offerta ricettiva non professionale”.