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​Eventi annullati, Confcommercio sta con i Rioni

L'associazione di categoria dei commercianti approva la decisione dei Terzieri di riprogrammare tutte le iniziative per il 2021

Confcommercio sta coi Rioni castiglionesi e condivide la decisione di annullare tutti gli eventi in programma nel 2020. 

Una decisione senz’altro sofferta e coraggiosa, che dimostra profondo rispetto per la situazione difficile che sta attraversando l’intero comparto della ristorazione in questi mesi”, sottolinea Carlo Umberto Salvicchi responsabile della delegazione Valdichiana della Confcommercio.

La decisione dei Rioni arriva a poche settimane da quella, analoga, degli organizzatori delle sagre del territorio. “Tutti hanno voluto dare dimostrazione di responsabilità e rispetto per le categorie economiche colpite dalla crisi da Covid-19”, aggiunge il funzionario della Confcommercio castiglionese Stefano Scricciolo. “Un gesto che, se possibile, dimostra che davvero istituzioni come i Rioni svolgono un ruolo sociale insostituibile, perché sono attente e rispettose degli equilibri della città”.

Ma quali sono gli effetti Covid sulle attività commerciali?

Salvicchi e Scricciolo tratteggiano un quadro pessimo: “Bar e ristoranti hanno subìto crolli di fatturato intorno al 40% rispetto allo scorso anno, con punte fino ad oltre il 70% nel caso di chi lavora nei settori catering e banqueting, visto che le cerimonie sono state per lo più annullate. A fare il resto ci hanno pensato la mancanza di turisti, la paura di tanti di frequentare i locali pubblici con la pandemia ancora da debellare, poi la tendenza delle famiglie a risparmiare in questi frangenti. Il risultato del crollo dei consumi è che le imprese sono molto fragili, hanno bisogno di liquidità e soprattutto di salvare l’occupazione. Perché solo le imprese possono garantire veri posti di lavoro, non gli eventi temporanei di somministrazione. Ogni intervento che sostenga e incentivi i consumi nella rete dei pubblici esercizi è il benvenuto adesso. Peccato che altrove, nella stessa Valdichiana, alcuni organizzatori di sagre non abbiano avuto la stessa sensibilità”. 

Non è casuale la sottolineatura di Salvicchi e Scricciolo: “Lo abbiamo sempre sostenuto: le vere sagre, legate al territorio e alle sue tradizioni gastronomiche, hanno un alto valore culturale e sociale. Purtroppo, però, in questi anni c’è chi ne ha fatto un business nascosto. Ma ci vuole davvero poco a smascherarlo”.