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​Covid, intesa raggiunta per la Fratta

L'ospedale mette a disposizione 15 posti letto per le cure intermedie. Meoni: "Giusto risultato che non penalizza le risposte ad altre patologie"

Intesa raggiunta: l’ospedale della Fratta attiverà 15 posti letto dedicati alle cure intermedie Covid. E’ il risultato del confronto tra il sindaco di Cortona Luciano Meoni e il direttore generale della Asl Tse Antonio D’Urso, dopochè proprio il primo cittadino che presiede la Conferenza dei sindaci della Valdichiana aretina, aveva detto no all’ipotesi ventilata nel giorni scorsi di trasformare la struttura sanitaria in ospedale Covid. 

Meoni aveva dichiarato subito un secco “no” dopo aver informato gli altri sindaci: in una fase in cui l’indice dei contagi continua a salire costantemente, l’impegno è calibrato su una disponibilità parziale dell’ospedale della Fratta, in pratica come già avvenuto all’ospedale di Nottola con la messa a disposizione dei sei posti letto in Terapia Intensiva e nell’ospedale di comunità a Foiano in una parte del quale sono accolti le persone con sintomi Covid lievi in convalescenza.

Ieri la svolta: nella videoconferenza che ha messo attorno a un tavolo i presidenti delle Conferenze dei sindaci dell’area territoriale della Asl e il direttore generale dell’Azienda Antonio D’Urso, Meoni ha ribadito la contrarietà all’ipotesi di destinare l’intera struttura ospedaliera alla cura dei pazienti Covid, spiegando che oltre a questa malattia, vi sono altre patologie di cui soffrono i cittadini, di cui c’è necessità di occuparsi.

La preoccupazione del sindaco di Cortona era che un ospedale interamente rivolto alla cura dei pazienti affetti dal virus avrebbe significato la ‘morte’ dell’intero complesso sanitario, dove invece devono essere garantite tutte le attività a oggi esistenti. La trattativa è stata lunga ma alla fine l’accordo c’è.

In dettaglio, prevede che una parte del secondo piano dell’ospedale Santa Margherita della Fratta, totalmente isolata dal resto della struttura, e con ingressi separati, sarà destinata alle cure intermedie Covid, con 15 posti letto a disposizione. Nel reparto sarà operativa anche l’unità Usca.

“Così facendo – commenta Meoni - abbiamo ottenuto un giusto risultato che ha permesso alla sanità locale di essere ancora una volta all’altezza del territorio”. Il sindaco di Cortona replica poi alle perplessità sollevate dai sindaci di Foiano della Chiana, Lucignano e Marciano della Chiana. Proprio ieri Sonnati, Casini e De Palma in una lettera aperta a Meoni in veste di presidente della Conferenza dei sindaci, avevano criticato la linea intransigente e il fatto di non essere stati avvisati, citando l’esempio di Foiano e di Nottola in un momento di emergenza come quello che tutta la Valdichiana sta attraversando.

“Mi preme rilevare – afferma Meoni – che la strategia di riservare alle cure Covid solo una parte dell’ospedale della Fratta era stata concordata con i sindaci della Valdichiana, i quali erano stati informati telefonicamente. Era, dunque, una strategia condivisa. Al tempo stesso, desidero ringraziare il sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, per essersi interessato, in modo costante, all’intera vicenda. Questa situazione non ci impedisce di portare avanti le nostre richieste di potenziamento della struttura ospedaliera, soprattutto per alcuni reparti, come, ad esempio, l’ortopedia”. 

Meoni non risparmia una stoccata: “Sulla sanità non dovrebbe esistere alcun colore politico. La salute è un bene di tutti e deve sempre essere preservata”.