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Scarichi Monsigliolo, incontro Arpat e Comitato

Arpat si è incontrata con il Comitato Tutela Cortona, dopo la vicenda della segnalazione dei fanghi da depurazione nel fosso di Monsigliolo

Martedì 29 marzo il Comitato Tutela Cortona è stato invitato ad un incontro con i tecnici Arpat per riferire sulle metodologie adottate per la raccolta dei campioni di liquido fuoriuscita dal depuratore di Monsigliolo.

Un invito che il Comitato ha accolto con piacere. Insiema al Comitato Tutela Cortona anche il comitato Acqua Pubblica e la Confconsumatori, nelle persone dei presidenti Morini e Ferrari. La delegazione dell’Arpat che li ha ricevuti era composta da direttore, vicedirettore e due tecnici incaricati dei prelievi.

“La base dell’incontro è il risultato delle analisi, nostre e loro, che, casualmente, sono state fatte a distanza di pochissimi giorni. – spiega il Comitato - Dai risultati emerge una differenza abissale, che non può in alcun modo essere giustificata da errori di raccolta dei campioni o da differenti metodologie di analisi”.

Il Comitato aggiunge: “Durante l’incontro, poi, ci siamo resi conto di grosse carenze di comunicazione da parte sia del Comune di Cortona che della società Nuove acque: al “tavolo di lavoro” per la gestione dello smaltimento dei fanghi il Comune ha invitato Nuove acque ed il Consorzio di bonifica ma non Arpat. Quando abbiamo detto loro che l’acqua del pozzo della Scuola dell’Infanzia di Monsigliolo contiene metalli pesanti sono cascati dalle nuvole: il Comune ha l’obbligo di comunicare all’Arpat risultati così inquietanti ma, evidentemente, l’assessore Salvi ed il responsabile per l’ambiente del Comune di Cortona non erano a conoscenza di questo obbligo. Abbiamo consegnato noi la lettera, a firma dell’assessore Salvi, inviata ai genitori dei bambini che frequentato l’asilo” – concluso poi il Comitato.

L’incontro tra Arpat e il Comitato è poi proseguita su altri temi segnalati dai cittadini al comitato.

“A fine riunione abbiamo – conclude il Comitato Tutela Cortona - avuto la confortante impressione che le posizioni dell’Arpat rappresentino una struttura senza pregiudizi, disponibile ad ascoltare e con la quale è possibile collaborare per ottenere rispetto e tutela dell’ambiente, nel pieno rispetto delle leggi. E, vista la pletorica e spesso poco chiara normativa in vigore, la frammentazione di competenze tra vari enti, la frequente commistione tra controllori e controllati, non è cosa di poco conto”.

Il Comitato è stato invitato alla prossima raccolta di campioni.