Attualità

​L’albero della speranza nella città “rossa”

Il patron di Terretrusche Camorri ha allestito l'abete per chi vuole scrivere una frase o una cartolina invitando gli amici nella città etrusca

A Cortona c’è un albero di Natale diverso. Come è diverso questo anno che ci spinge sull’altalena di un virus che fa feriti e morti. Si guarisce certo, ma il prezzo che ciascuno di noi sta pagando è molto alto.
E’ cambiato tutto e forse niente sarà più come prima. In ogni “rovesciamento” c’è un inizio e una fine, c’è il fondo che si tocca e la risalita verso la superficie.
L’albero di Terretrusche è il “ponte” per uscire dal buio di mesi surreali e tornare a respirare. La zona rossa amplifica il silenzio e il vuoto, insolito e innaturale, nei paesi della Valdichiana - come peraltro nel resto d’Italia – ma quell’albero di Natale è l’unico segnale di vita e di speranza mentre i passi rimbombano sulle pietre millenarie che ne hanno viste tante, comprese pestilenze e accidenti vari.
L’idea è del vulcanico Vittorio Camorri, patron di Terretrusche e di Chianina e Syrah ma anche del format Colazione al Museo il giorno del primo dell’anno e di tanti altri eventi, nazionali e internazionali, che hanno portato Cortona nel mondo e il mondo a Cortona: un re dell’accoglienza nei casali distesi nella campagna della Valdichiana, al timone del nuovo servizio di asporto reinventato per il Covid ma sempre incentrato sulle eccellenze del territorio che sa trasformare in menù stellati, con la massima attenzione alla tradizione e alle radici identitarie. 

E’ lui l’inventore dell’albero della speranza, un abete al quale si possono appendere biglietti con frasi, pensieri, auspici per la vita e il nuovo anno. Non solo: si può prendere una cartolina e spedirla ad un amico con gli auguri da Cortona e l’invito a raggiungere la città etrusca sul colle che domina la Valdichiana. Un modo per promuovere il turismo che tornerà.
“Noi vogliamo sperare che presto torneremo a viaggiare e chiediamo a Babbo Natale che queste strade e queste piazze tornino quanto prima ad animarsi di visitatori e cittadini. Quest'anno ci siamo "distanziati" allontanati, intristiti. Il nostro albero di Natale vuol essere l'albero della speranza, a disposizione di tutti coloro che vorranno prendere una cartolina da inviare ad un amico per invitarlo a Cortona; vi chiediamo solo di lasciarci un messaggio, un vostro abbraccio, un vostro desiderio. Perchè saremo chiusi ma non rinchiusi e presto torneremo a viaggiare”, commenta Camorri. 

L’albero della speranza è già entrato nel nuovo anno.