Attualità

La Fanfara per l'intitolazione del parco a Petri

Cerimonia organizzata dal Comune e dalla Questura nel 19esimo anniversario dall'uccisione del sovrintendente per mano dei terroristi

Le note della Fanfara della Polizia di Stato, il calore degli studenti cortonesi e l’Albero della vita, ecco la formula con cui il Comune di Cortona e la Questura di Arezzo hanno organizzato la cerimonia per l’intitolazione del parco di Camucia ad Emanuele Petri. Una dedica scolpita nella targa che è stata svelata dal Sindaco Luciano Meoni in questa giornata in cui, dal tragico 2 marzo 2003, si ricorda l’uccisione per mano dei terroristi del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato, Medaglia d’Oro al Valor Civile.

Ad aprire la mattinata è stata l’esibizione della Fanfara della Polizia di Stato che ha accolto le autorità invitate dal Comune. Erano presenti il Sottosegretario di Stato all’Interno, On. Nicola Molteni, il Vice Capo della Polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva, il Questore di Arezzo Dario Sallustio, il Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca, tutte le autorità civili e militari della provincia e tutti e i Questori della Toscana e di Perugia.

Presenti come ospiti d’onore della giornata i familiari di Emanuele Petri, la moglie Alma, la sorella Elisabetta e il figlio Angelo. Il fratello Leopoldo, che non ha potuto partecipare per una sopraggiunta indisposizione, ha inviato una lettera che è stata letta durante la cerimonia. Intorno a loro circa 100 studenti provenienti dalla scuola primaria "Morra", autori del progetto grafico del parco di Camucia, ma anche dagli istituti secondari e dalle superiori del Signorelli e del Vegni con i loro insegnanti.

Al termine degli interventi è stato svelato il monumento realizzato da Andrea Roggi e la targa di intitolazione del parco. Si tratta dell’Albero della vita, opera simbolo dello scultore che rappresenta la forza degli ideali di giustizia e legalità che sono propri della figura di Emanuele Petri. Il sovrintendente Petri era in forza al Posto di Polizia Ferroviaria di Terontola; grazie al suo sacrificio e al lavoro dei colleghi, fu possibile assicurare alla giustizia i terroristi delle Brigate Rosse e portare a termine una complessa indagine che portò allo smantellamento di questo sodalizio criminale.