Attualità

Consegnati i diplomi agli 'studenti' dell'UniPop

​Nella cornice dell’Orto Verscovile a Chiusi Città si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi anno accademico 2016/2017 dell’Università Popolare

Università Popolare di Chiusi è una realtà ormai consolidata nella cittadina etrusca e organizzata grazie alla sinergia di Comune, Pro Loco, Upter di Roma e con la collaborazione di Banca Valdichiana Credito Cooperativo Chiusi Montepulciano e della Cassa Mutua Amici per Sempre. 

Alla cerimonia di consegna erano presenti il sindaco Juri Bettollini, il vicesindaco Chiara Lanari, il presidente di Banca Valdichiana Carlo Capeglioni, il presidente della Pro Loco Tiziana Fedeli nonché ovviamente i consiglieri della proloco e gran parte dei corsisti e dei professori. 

L’anno accademico 2016/2017 ha visto la partecipazione di circa 100 iscritti l’attivazione di ben 20 corsi divisibili negli ambiti: linguistico (inglese, francese e spagnolo), epigrafico (lingua etrusca e latina), pubblicitario (grafica pubblicitaria, fotografia e internet), enogastronomico (lievito madre, erbe spontanee, degustazione del vino), trucco e make up (advanced make up, trucco beauty, tendenze moda 2017), benessere del corpo (metodo Feldenkrais e posturale) e disegno e realizzazione di gioielli.

“Siamo orgogliosi della nostra Università Popolare – dichiarano il primo cittadino Juri Bettollini e il vice sindaco Chiara Lanari – e ringraziamo gli organizzatori, i professionisti e i volontari che permettono di far crescere questa realtà e di farne un punto di riferimento importante per il territorio tutto. La cerimonia dei diplomi è stata inoltre particolarmente suggestiva, nella splendida cornice scelta, per ciò si ringraziano il Comitato Festeggiamenti Santa Mustiola e l'Opera Laicale, con le note del nostro direttore della Filarmonica Città Di Chiusi, Roberto Fabietti, cui va uno speciale ringraziamento. Siamo certi che l’Università Popolare continuerà ad essere un’esperienza di arricchimento culturale e popolare anche negli anni a venire.”