Cultura

Nuova luce per la Madonna del Latte

Restaurato l'affresco del Quattrocento della chiesa del Santissimo Salvatore, per un progetto di Regione, Comune e Gruppo Archeologico locale

Nuova luce per La Madonna del Latte fra angeli e i santi Giovanni Battista e Galgano, affresco del quattrocentesco della chiesa del Santissimo Salvatore di Castellina in Chianti attribuito alla bottega di Bicci di Lorenzo e al suo allievo Maestro di Signa. E' finto infatti il lavoro di recupero dell'opera iniziato quasi un anno fa e promosso dal Gruppo Archeologico Salingolpe di Castellina in Chianti, associazione culturale di volontariato della cittadina chiantigiana, e dalla restauratrice Lucia Fagioli, della ditta Giovannoni Restauri, con il sostegno economico di Don Gino Giannini, Don Luciano Tomek e Banca di Credito Cooperativo di Cambiano e la partecipazione dell'Archeoclub d'Italia, della Soprintendenza ai beni storici, artistici ed etno-antropologici per le province di Siena e Grosseto e dell'Arcidiocesi di Siena, Colle e Montalcino. L'intero progetto culturale, che ha visto anche una fase di studio e valorizzazione dell'affresco, è stato raccolto, insieme al contributo storico di studiosi di livello nazionale, in una pubblicazione tradotta anche in lingua inglese che sarà presentata nei prossimi mesi a Castellina in Chianti, insieme all'affresco recuperato. La pubblicazione che racconta il progetto è stata realizzata con il supporto istituzionale del Consiglio Regionale della Toscana: “Il restauro di un'opera d'arte – ha detto il consigliere Pd Paolo Bambagioni che ha curato il tutto - è sempre un momento di riflessione, indagine storica e stilistica, crescita culturale e anche civica. Preservare un'opera artistica così antica e importante per una comunità locale, simbolo molto forte della secolare devozione popolare, rappresenta un compito a carico della nostra comunità e della politica. Il confronto e il rispetto tra ciò che è adesso con ciò che è stato, lo studio e la ricerca sono fasi imprescindibili che danno origine a un processo di evoluzione conoscitiva e civica. Anche per questo motivo ho avvertito la necessità di sostenere istituzionalmente questo significativo intervento di restauro”. Soddisfazione anche da parte delle istituzioni locali per un affresco che torna a far parte del patrimonio culturale di Castellina in Chianti: “Siamo molto soddisfatti – ha detto Claudia Sensini, assessore alla cultura del Comune - per lo sforzo economico e intellettuale compiuto dal Gruppo Archeologico Salingolpe per riportare a nuova vita uno dei più importanti beni culturali di tipo artistico presenti a Castellina. Questo affresco rappresenta una perla del nostro patrimonio rimasta a lungo incompresa e poco conosciuta e, adesso, grazie al suo restauro e alla dettagliata pubblicazione, potrà essere ammirata e valorizzata nella sua intera valenza artistica e culturale. Un lavoro importante e articolato che presenteremo prossimamente a tutta la comunità castellinese”.

Il recupero dell'affresco ha visto un lavoro intenso e accurato durato quasi un anno: “La superficie dell'affresco – ha spiegato la restauratrice, Lucia Fagioli - si presentava offuscata dalla presenza di fumo nero, mentre nella parte bassa erano presenti efflorescenze saline derivate, con molta probabilità, dalla locazione originale dell'affresco prima dello stacco e la pittura presentava un ingiallimento generale causato dall'applicazione, in interventi precedenti di restauro, di fissativi organici alteratisi nel tempo. Lungo il perimetro dell'affresco era presente anche una stuccatura neutra, eseguita probabilmente durante lo stacco della pittura dalla parete originaria, stuccatura eseguita più volte negli anni, visto che abbiamo trovato vari strati di malte dalla cromia diversa”.