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"Zanardi mi ha fatto il più bel regalo di Natale"

Il sindaco Mario Agnelli commenta i progressi del campione e ricorda l'ultima mattina insieme prima della tragedia

E’ sempre stato scettico e non lo ha mai nascosto. Ha preferito tenersi in disparte, lontano dal clamore mediatico dei commenti che per giorni e settimane si sono accavallati sui social, e aspettare. Per paura, ma anche perché Mario Agnelli ha capito la forza di cui è capace Alex Zanardi.
Lo ha capito quell’ultima mattina d’estate vissuta insieme, nell’abbraccio di Castiglion Fiorentino al campione e all’Uomo. Nonostante il Covid e le mascherine d’ordinanza anti-Covid, quella mattina del 19 giugno 2020 è stata luminosa e ricca dell’energia di cui Zanardi è dispensatore inesauribile.
La gioia, l’impegno nell’ennesimo progetto di solidarietà, prima della tragedia, del buio, dei lunghi mesi in ospedale tra sale operatorie e terapia intensiva.
“Ho vissuto questi mesi con molto scetticismo, senza aspettarmi nulla perché ho temuto che le informazioni fossero orientate non al miglioramento bensì a un peggioramento o verso una tragica stabilizzazione”, spiega il sindaco della città del Cassero nei giorni in cui le informazioni su Zanardi dicono esattamente l’opposto di quanto temuto; dicono che è fuori pericolo, che vede, sente, riesce a muoversi e presto tornerà a parlare.
“Sicuramente, non sono stato la persona che ha avuto più coraggio e fiducia. Tuttavia, dentro di me ho sempre considerato le capacità straordinarie di quest’uomo che nonostante l’impatto violentissimo ha continuato a respirare da solo. Tutto ciò significa avere una forza interiore e una soglia del dolore inimmaginabile per una persona normale”.

Impossibile dimenticare quel 19 giugno 2020 e nessuno a Castiglion Fiorentino lo dimentica, compreso Daniele Bennati, campione di ciclismo che con Zanardi e Agnelli ha partecipato alla staffetta della carovana di Obiettivo 3 (progetto voluto da Zanardi per le Paralimpiadi di Tokyo) verso Castiglion Fiorentino e dalla città attraverso Brolio e fino al confine con la Valdichiana senese.
“Abbiamo pedalato fianco a fianco, io e Daniele sulle nostre bici e Alex sulla sua handbike. Gli ho raccontato Castiglioni e la sua gente; lui mi ha parlato delle imprese e dei suoi progetti. Mi diceva che avevo gambe, nel senso di buon allenamento alla bici, e lo faceva con naturalezza proprio lui che le gambe non le ha più; per poi aggiungere nel corso della conversazione che se beveva qualcosa gli andava subito alle gambe. E’ qui che ho capito la grande volontà di quest’uomo di non arrendersi, andare avanti senza lamentarsi e impegnarsi per migliorare le prestazioni”, racconta Agnelli che mostra una foto alla quale è particolarmente legato.
“L’abbiamo scattata quella mattina del 19 giugno nella piazza del Comune. Io gli avevo appena comunicato l’intenzione di assegnare proprio a lui il premio San Michele d’Oro, il massimo riconoscimento della città ma lui mi rispose spiazzandomi: ‘Io ho avuto tanto dalla vita e ho ricevuto moltissimi premi ma c’è chi ha avuto meno; mi darò da fare per indicare una personalità che poi verrò a premiare partecipando alla cerimonia. Aveva già misurato il cuore dei castiglionesi, la grande tradizione sportiva della città e il significato del nostro premio”.
Oggi che le notizie sulle condizioni di Alex Zanardi sono quelle che tutti attendevamo, Agnelli decide di raccontare l’angoscia di mesi passati in contatto, riservatissimo, con la famiglia del campione e ha parole di ammirazione per la moglie Daniela alla quale “ho mandato messaggi di incoraggiamento e vicinanza. Lei è riuscita a creare una barriera di protezione tra la sua famiglia e il mondo esterno per concentrarsi solo sui progressi del marito”. 

Progressi che il sindaco definisce "il trionfo della vita, il più bel regalo di Natale che mi potessi immaginare", non tralasciando "l'ammirazione verso la moglie Daniela che in tempi non sospetti mi scrisse 'Caro Mario ci vuole pazienza e perseveranza e in qualche modo se ne verrà fuori'". A Zanardi, il sindaco ha dedicato il Premio Fair Play-Menarini e una struggente performance del chitarrista Giacomo Ghezzi dalla sommità della Torre del Cassero (insieme al ricordo per un giovane imprenditore rimasto vittima di un incidente stradale)

Se potesse incontrarlo, gli direbbe quello che Zanardi aveva detto alla gente di Brolio, frazione di Castiglioni, quella mattina del 19 giugno quando passando con la sua handbike si fermò per incontrare le persone che gli donarono un ciondolo con il Tricolore. Agnelli ricorda: “Ne fu felice, fece un video che postò mostrando il ciondolo e dicendo che l’Italia è un paese meraviglioso e lui era orgoglioso di essere italiano. Ecco, ad Alex direi, emozionandomi, che è un italiano straordinario e l’Italia è orgogliosa di lui”.