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Aiuti alle attività, 200 mila euro contro il Covid

Intervista al vicesindaco Devis Milighetti su quanto fatto per le aziende, tra contributi e Interventi sulla Tari. Ma ancora saranno mesi difficili

Nell'ultimo anno l'amministrazione comunale di Castiglion Fiorentino ha investito circa 200 mila euro per le attività commerciali e artigianali, con l'obiettivo di aiutarle a superare l'impasse dovuto alla pandemia. 

Le iniziative sono state molteplici: ieri è uscito l'avviso per un contributo "una tantum" pari a 1000 euro alle attività nate (o che nasceranno) tra l'11 marzo 2020 e il 30 marzo 2021. Contributo che viene raddoppiato in caso di attività gestite da giovani o situate nella zona di Porta Romana. Il plafond messo a disposizione è di 20 mila euro.

Pochi giorni fa è invece uscito l'avviso per attività già esistenti, per un totale di 40 mila euro. L'aiuto va nella direzione del sostegno agli affitti per quelle attività che hanno dipendenti.

"Se avessimo risorse infinite, potremmo prevedere aiuti per tutte le attività  - spiega il vicesindaco Devis Milighetti - ma purtroppo non è così. Dovendo scegliere e circoscrivere i destinatari, abbiamo deciso di sostenere quelle attività che hanno dei costi fissi più alti e che, molto spesso, non hanno potuto nemmeno avvalersi della cassa integrazione". 

L'ulteriore aiuto di questi mesi è rappresentato dall'alleggerimento della Tari, coperta dal Comune per 105 mila euro. L'azione ha riguardato oltre 1000 attività. 

"La situazione è difficile come dappertutto. Sono necessarie misure più importanti dal parte del governo centrale perchè abbiamo davanti altri mesi di difficoltà - continua Milighetti - Le attività stanno continuando a pagare contributi e tributi eppure lavorano a stento, ma noi come amministrazione non possiamo intervenire più di tanto. A un Comune non spetta (e non può) fare variazioni per il ristoro. I nostri bilanci non ce lo permettono. Quello che abbiamo fatto, per esempio, è stato spostare i 50 mila euro destinati a cultura e turismo ad altri capitoli, come il sociale e le attività produttive. Però dovremo ricominciare a investire di nuovo su settori che adesso sono trascurati, per ovvi motivi. Ma in questa situazione, evidentemente mancano le risorse".