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Medici "sfrattati", Asl non torna indietro

​L’Azienda replica al sindaco e rilancia sulla Casa della Salute dove trasferire gli ambulatori dei dottori di famiglia

“Le decisioni adottate dalla Asl Tse hanno un obiettivo: tutelare i pazienti e, tra questi, le persone più fragili”. Evaristo Giglio, Direttore della Zona Distretto Aretina, Casentino e Valtiberina, risponde alla lettera aperta del Comune di Monte San Savino, ricostruisce la vicenda e spiega perché l’Azienda è arrivata alla decisione contestata dal sindaco Margherita Scarpellini e dall’assessore alla Sanità Erica Rampini, sul trasferimento degli ambulatori dei medici di famiglia dai locali del Distretto sanitario, entro il prossimo mese di gennaio.

Giglio sottolinea che la questione era nota a tutti e da tempo, e fa riferimento a un incontro del dicembre scorso “durante il quale esposi sia all'assessora del Comune di Monte San Savino che ai 3 medici, le valutazioni e le proposte della Asl”.

Il dirigente Asl argomenta: “I tre studi medici privati sono ospitati nell'immobile dell'ex ospedale. Una struttura che accoglie, ai vari piani, Cup, servizio di emergenza urgenza con l'ambulanza, servizi sociali e infermieristici, attività ambulatoriali specialistiche, spogliatoi per operatori e, soprattutto, la Rsa con 19 ospiti. A questi servizi si aggiungono i tre ambulatori privati e relative sale di attesa. Una compresenza difficile da gestire in tempi ordinari, impossibile in tempi di Covid”.

Insomma, per Giglio l’attuale situazione non garantirebbe “percorsi in sicurezza. Per tutti ma soprattutto per gli ospiti della Rsa. Tanto più che gli ambulatori medici non hanno diversificato i loro orari di apertura, sono tutti attivi contemporaneamente negli stessi orari, aumentando la quantità di persone presenti e non hanno check point all'ingresso”. 

Giglio si sofferma poi sulla proposta. “Nel dicembre scorso, testimone l'amministratrice del Comune di Monte San Savino, non avevamo semplicemente chiesto ai 3 medici di lasciare la struttura ma gli avevamo proposto di superare la logica dei tre ambulatori individuali attivando una Casa della Salute. La risposta fu un no netto e senza appello”. 

Nel frattempo, Asl ha deciso lavori di ristrutturazione della Rsa che si concluderanno a gennaio, tempo entro il quale i medici di famiglia dovranno lasciare gli ambulatori. “Siamo a disposizione del Comune e dei 3 medici per attivare la soluzione Casa della Salute che non comprometta i livelli di sicurezza sanitaria, soprattutto in questa fase Covid”. Botta e risposta.