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Un defibrillatore in ricordo di Paolo Romanelli

I suoi familiari lo hanno donato al Comune. Il dispositivo è stato collocato all'ingresso della Fortezza

Un defibrillatore è stato collocato all'ingresso della Fortezza Medicea grazie ad una donazione effettuata all'amministrazione comunale da parte di Giacomo Romanelli, in memoria del padre Paolo.

Quel luogo, infatti, riveste una grande importanza affettiva per tutta la famiglia. La cerimonia si è svolta questa mattina alla presenza di Giacomo, della sorella Chiara e della madre Ivana. 

Il dispositivo salva vita è in grado di garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica per i numerosi utenti della Fortezza: riesce a guidare passo passo l'utilizzatore attraverso facili istruzioni vocali, è molto intuitivo da usare anche per personale non professionista e va ad arricchire la già cospicua dotazione di strumenti DAE nella provincia di Arezzo, che ne fanno uno dei territori più cardioprotetti d'Italia.
“Mio padre Paolo era un amante di Arezzo e soprattutto del centro storico – ha ricordato Giacomo Romanelli -  Da ragazzino veniva spesso a giocare in Fortezza e da adulto ha continuato a frequentare questo luogo con immutato affetto. Qui è nato e cresciuto e per questo abbiamo voluto donare al Comune un defibrillatore indispensabile per assicurare assistenza a cittadini e turisti”.

Sono un medico – ha aggiunto la sorella Chiara – e so bene quanto possa essere importante uno strumento del genere per salvare la vita delle persone. La tempestività dell'intervento, per una persona che ha bisogno di essere defibrillata, è decisiva e l'ho sperimentato tante volte durante la mia attività professionale. Il mio augurio è che questo defibrillatore non venga mai utilizzato ma ritengo doveroso che in ogni luogo frequentato da tanta gente, com'è la Fortezza, ce ne sia uno a disposizione della comunità”.