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Confesercenti, "Piccole imprese dimenticate"

Landini e Checcaglini bocciano il decreto sulle riaperture e ricordano come il rischio contagio sia inferiore nei negozi rispetto alle fabbriche

Mario Checcaglini, direttore Confesercenti

Confesercenti valuta "inutile" il decreto sulle riaperture del 4 maggio, annunciato ieri sera da Conte. 

Il direttore Mario Checcaglini e il presidente Mario Landini sottolineano come siano stati commessi grossolani errori e la mancanza di coraggio da parte del governo.

Si tratta di un provvedimento - afferma Mario Checcaglini - che riguarda solo ed esclusivamente le industrie senza tener conto del vasto mondo del commercio, dei pubblici esercizi, della ristorazione, dei servizi e del settore degli ambulanti. Le piccole e medie imprese sono state dimenticate. Peraltro, si dispone la chiusura fino al 18 maggio per tutto il commercio e fino al 31 maggio per i pubblici esercizi senza indicare, contemporaneamente, le misure di sostegno alle imprese”.

Proprio sul tema degli aiuti promessi e non erogati alle aziende si sofferma il presidente Confesercenti, Mario Landini che sottolinea come non sia stato considerato chi si trova a casa senza reddito e prospettiva.
"La Toscana è più avanti di altre regioni nel contenimento del Coronavirus. Avremo potuto quindi essere il luogo dove poter iniziare a riaprire le attività. Peraltro riteniamo che i negozi non siano da considerare luoghi dove ci sono maggiori possibilità di diffondere e contrarre il virus. Riteniamo che il rischio sia più elevato proprio tra i lavoratori magari all’interno delle fabbriche a causa della vicinanza. Con il provvedimenti si mantiene un clima non di contenimento dell’emergenza ma di paura”.

Per il direttore e il presidente di Confesercenti non devono essere sottovalutati i problemi di salute ma occorre, allo stesso tempo, prendere in seria considerazione la situazione economica delle famiglie.