Attualità

Preservare la fertilità nonostante il tumore

Una rete clinica integrata per restituire alle donne colpite da tumore alla mammella la possibilità di avere figli attraverso il tessuto ovarico

Nei giorni scorsi è stato effettuato il primo intervento all’ospedale di Grosseto e adesso si è ripetuto ad Arezzo su una donna di 25 anni, colpita da tumore mammario.

Nel caso delle giovane aretina, il prelievo e la conservazione del tessuto ovarico, una volta terminate le cure e superata la malattia, le permetterà, se sarà necessario, di effettuare un reimpianto e ottenere cellule sane per una possibile gravidanza.

La chemioterapia postoperatoria a cui sarà sottoposta, infatti, comporta il rischio (circa il 20 % in donne con età inferiore a 30 anni e fino all’80 % in donne di 40 anni), di ledere la funzione ovarica e quindi la fertilità. Data la giovane età della paziente e la necessità di iniziare quanto prima la chemioterapia, è stato attivato il percorso multidisciplinare della “onco-fertilità”, una rete integrata che coinvolge, oltre al Dipartimento oncologico, anche quello chirurgico e materno-infantile, nonché le reti e il Centro per la PMA dell’ospedale di Cortona, la struttura di riferimento per tutta la Asl sud est.

“Una collaborazione tra unità operative - ha evidenziato il dottor Franco Lelli, direttore della di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Arezzo - che ha permesso di preservare la fertilità di questa giovane donna. Infatti durante la stessa seduta operatoria oncologica al seno abbiamo prelevato tessuto ovarico in laparoscopia che verrà congelato e conservato al Centro PMA di Cortona”.

Questa procedura è stata effettuata in poche centinaia di casi e rappresenta un passo avanti importantissimo nella presa in carico delle donne in età fertile, colpite da tumore alla mammella, anche per quanto riguarda il loro futuro e il loro ritorno alla normalità.

Considerando che circa l’11% delle nuove diagnosi di tumore della mammella riguardano donne con età inferiore a 40 anni e che le percentuali di guarigione sono tra il 40 ed il 95% a seconda dello stadio e delle caratteristiche del tumore, è fondamentale garantire ai pazienti la massima possibilità di procreazione negli anni futuri.