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A Cortona si progetta la culla dello smart working

La città etrusca ospita la decima edizione di "COrtonaOPen3d" degli architetti Gianluca Vita e Irene Ruiz che l'hanno scelta per il lavoro agile

Cortona ospita la decima edizione di "COrtonaOPen3d". Come avvenuto nel 2020, anche la prossima estate questo appuntamento si svolgerà con una formula a distanza, una caratteristica che gli ha già fatto registrare una partecipazione crescente. Sono stati oltre cento fra studenti e docenti che si sono "incontrati" durante le sessioni e l'obiettivo degli organizzatori è quello di prevedere (se sarà possibile, ma comunque nella massima sicurezza) anche la presenza di un numero limitato di persone agli incontri.

CortonaOPen3d è un'idea degli architetti Gianluca Vita e Irene Ruiz, docenti rispettivamente al Politecnico di Milano e di Torino, dove si occupano di tecniche digitali e beni culturali. Una disciplina che a Cortona troverà questa estate una doppia coniugazione: da una parte un progetto legato al Maec, dall'altra l'obiettivo di pensare una città "culla dello smart working".

L'iniziativa è patrocinata dall'Amministrazione comunale e si svolgerà in collegamento dalla sala consiliare dal primo al 10 agosto. "Spesso – spiegano Vita e Ruiz – quando parliamo di città ideali per lo 'smart working' ci si concentra sulle questioni tecniche, come la larghezza della banda, la copertura 4G. Si tratta di elementi sicuramente centrali, ma nei luoghi dove si lavora in smart servono anche cartolerie, lavanderie, ferramenta. Nelle città dello smart working occorrono soprattutto servizi essenziali per la vita quotidiana e il nostro obiettivo è
quello di mettere a fuoco idee e proposte progettuali per questo scenario".

"Credo che il Covid ci lascerà una realtà completamente stravolta rispetto a quella a cui eravamo abituati – aggiunge l'assessore alla Cultura del Comune, Francesco Attesti – l'utilizzo preponderante e necessario della tecnologia per gli incontri interpersonali è ormai una regola non scritta da cui non potremo più prescindere. Riuscire a lavorare in luoghi d'arte, lontano dalle affollate metropoli, è un valore aggiunto che molti professionisti stanno scoprendo e apprezzando. Mi aspetto che il futuro riservi nuovi scenari e nuove tipologie professionali che potranno intersecarsi con quelle già esistenti".


"La dimensione turistica di Cortona è sicuramente importante e significativa – proseguono gli architetti – i mutamenti imposti dal virus ci hanno fatto scoprire come possa essere necessaria una prospettiva più ampia per immaginare le nostre città d'arte, crediamo che per chi lavora nel settore dei beni culturali possa esserci un interesse specifico a stabilirsi, non solo temporaneamente, in un luogo come Cortona, ma serve progettare luoghi e creare le condizioni affinché questo possa accadere, noi cercheremo di offrire un contributo".

Un esempio sono proprio Gianluca Vita e Irene Ruiz che hanno scelto di spostare la loro attività di docenti universitari dal Nord Italia a Cortona: "Facendo 'smart working' a Milano, abbiamo pensato che avremmo potuto lavorare tranquillamente anche dalla nostra casa-vacanza di Cortona e infatti le cose stanno andando decisamente bene, da qui stiamo organizzando la prossima edizione di Cortona Open 3d".