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Attualità lunedì 29 agosto 2016 ore 16:19

‘Modificare il calendario venatorio’

Chiusi, Montepulciano e Sarteano chiedono modifiche al calendario venatorio lanciando un appello all’assessore regionale Remaschi



VALDICHIANA — La Valdichiana lancia un appello all’assessore regionale Remaschi per approvare importanti modifiche al calendario venatorio che sarà portato in discussione nella giunta regionale.

A chiedere i cambiamenti i sindaci di Chiusi, Sarteano e Montepulciano che di recente hanno condiviso una lettera inviata dal sindaco di Chiusi al responsabile del settore attività faunistiche venatorie oltre che, appunto, all’assessore regionale Marco Remaschi.

Nella lettera sono specificati alcuni aspetti che potrebbero, una volta attuati, incidere fortemente: sulla riduzione del numero degli ungulati (con particolare riferimento alla specie cinghiale), sul recupero dell’unità del mondo venatorio e sul riequilibrio del sistema agricolo indispensabile per la gestione del territorio.

Le linee di intervento suggerite dai tre sindaci sono fondamentalmente quattro: la reintroduzione nelle modalità di contenimento della braccata con procedure autorizzate e veloci, capaci di incidere tempestivamente nel momento della richiesta; la redazione di un regolamento di carattere regionale che determini il percorso di valorizzazione delle carni che preveda di consentire agli ATC di disporre la consegna dei capi abbattuti in regime di controllo ai partecipanti delle attività venatoria e ai proprietari dei terreni oggetto di danneggiamenti; la possibilità della braccata nel calendario venatorio nelle zone non vocate e infine la possibilità, nel periodo venatorio dedicato alla caccia al cinghiale, interventi in braccata nelle zone ZRC e ZRV anche fissando obbligatoriamente ed anticipatamente il numero di braccate (ad esempio 3 al mese).

“Il territorio della Valdichiana – dichiarano Juri Bettollini, Andrea Rossi e Francesco Landi – è ormai invaso dalla fauna selvatica e in particolare dagli ungulati. Gli agricoltori sono allo stremo e per questo occorre intervenire subito per modificare una situazione che andando avanti rischia di essere sempre meno controllabile. Siamo fiduciosi che l’assessore Remaschi e tutta la giunta regionale saprà ascoltare l’appello che arriva dai nostri territori”

L’obiettivo dei tre sindaci è, dunque, quello di intervenire in maniera profonda sulle dinamiche della caccia nel territorio della Provincia di Siena attraverso nuove forme di intervento (braccata) capaci di contenere il sovrappopolamento degli ungulati e conseguentemente restituendo il giusto equilibrio tra fauna selvatica, attività venatoria e attività agricole attualmente allo stremo delle energie per i continui e quotidiani danni provocati alle proprie colture.


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