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Cronaca martedì 12 aprile 2016 ore 10:17

Prete truffato da finto distributore di energia

Il raggiro consisteva in una telefonata di un gestore di distribuzione energia elettrica il cui presunto operatore sosteneva che vi fosse un insoluto



SIENA — È di pochi giorni fa la notizia che due italiani di Civitanova Marche erano riusciti a truffare un ottantenne parroco senese riuscendo, con l’inganno, a farsi consegnare circa 7000 euro.

Adesso la storia si ripete e anche questa volta la truffa arriva per telefono, ma invece che richiedenti aiuto, è, apparentemente, un gestore per la distribuzione di energia elettrica il cui presunto operatore sosteneva che la parrocchia di cui è parroco il malcapitato avesse un insoluto di 900 euro.

Senza andare troppo a fondo nella questione, il parroco ha ritenuto verosimile che potesse essergli sfuggito un pagamento e, a fronte della minaccia che gli venisse staccata la corrente, ha proceduto immediatamente al pagamento, senza fare alcuna verifica sull’IBAN fornitogli dall’ignoto interlocutore.

Il parroco non ha riflettuto sul fatto che avrebbe magari potuto rivolgersi a un numero verde della società creditrice, per farsi mandare copia della bolletta non pagata o farsi aiutare da qualche più giovane parrocchiano, per far fronte ad esigenze secolari e concrete.

Il parroco insospettito dalla strana vicenda, parlandone con qualcuno ha focalizzato che per un insoluto non è possibile staccare la corrente elettrica, senza solleciti e lettere ufficiali. Dopo alcune verifiche si è reso conto di essere stato raggirato.

Il prete non ha proceduto a fare denuncia querela nei confronti dell’anonimo truffatore, ritenendo poco evangelica tale misura, ma alla successiva richiesta di pagamento di una seconda bolletta sulle coordinate bancarie del truffatore però, il prelato ha risposto picche. Una volta ci si può cascare, ma due sono troppe.

I carabinieri andranno a fondo alla vicenda e la collaborazione con le altre Stazioni coinvolte nella vicenda prosegue incessante. Inoltre i militari dell’arma si raccomandano che chiunque fosse rimasto vittima di questi raggi si deve rivolgere ai presidi dell’Arma.


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