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Attualità lunedì 12 ottobre 2015 ore 10:41

Savelli (FdI-An) sull'attacco dei lupi alla Fratta

Mattia Savelli, dirigente provinciale di Fdi-AN, interviene in merito all'aggressione di un branco di lupi presso la Tenuta la Fratta di Sinalunga



SINALUNGA — Nei giorni scorsi la Tenuta la Fratta è stata, ancora una volta, colpita dall’attacco dei lupi, i quali hanno ucciso alcuni capi di bestiame e ne hanno feriti altri, successivamente abbattuti.

Questo, non è la prima volta che ciò avviene, già nel 2014 l’azienda era stata colpita in maniera consistente da alcuni attacchi e queste situazioni comportano un danno a livello commerciale ma anche un problema di sicurezza.

“Basti pensare che la Tenuta la Fratta può ospitare circa 150 persone senza considerare coloro che vi abitano stabilmente – dice Savelli - I proprietari sono, giustamente, esasperati e preoccupati per questa situazione. I lupi, solitamente diffidenti nei confronti dell’uomo, si stanno sempre più avvicinando ai centri urbani, spinti dalla fame e da una perdita di diffidenza nei confronti dell’uomo dovuta ad incroci con esemplari di cani randagi. Il quadro appena descritto è assai pericoloso e rischia, se non affrontato celermente dalle autorità competenti, di peggiorare con il passare del tempo”.

“Già in passato – continua Savelli - mi sono trovato a porgere solidarietà alla signora Giuliana Galeotti Ottieri, titolare dell’azienda La Fratta, vorrei che questa fosse l’ultima volta e che si smettesse con l’ipocrisia di difendere i lupi a tutti i costi.

Cosa potrebbe accadere se le decine di capi di razza chianina, presenti nell’azienda agricola, dovessero scappare dai recinti de La Fratta perché impaurite dalla presenza dei lupi e riversarsi nella vicina strada? Cosa potrebbe accadere se un branco di lupi affamati si trovasse difronte una persona? Non sto parlando di situazioni astratte ma di problematiche possibili e da evitare assolutamente, sia per l’incolumità dei cittadini sia per tutelare gli interessi degli imprenditori del settore.

Invito quindi, nuovamente, la Regione Toscana e il corpo Forestale ad intervenire per spostare in zone più remote i lupi e se ciò non fosse praticabile a promuovere degli abbattimenti selettivi, lasciando però questa opzione come l’ultima percorribile.” - conclude Savelli.


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