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Attualità venerdì 31 luglio 2015 ore 11:32

Sanità, ibridi, Pd: ne parliamo con Scaramelli

Scaramelli, presidente III Commissione, al dibattito del Pd di Pieve con l’Assessore regionale alla sanità Saccardi e il consigliere regionale Bezzini



SINALUNGA — Stefano Scaramelli, presidente III Commissione Consiglio Regionale, al dibattito pubblico organizzato dal Pd di Pieve di Sinalunga, ha parlato, insieme l’Assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi e il consigliere regionale Simone Bezzini, di sanità, servizi da rendere efficienti ed efficaci nonostante i continui tagli annunciati per questo settore e di come garantirli al cittadino.

A margine del dibattito, con la nostra redazione, Scaramelli ha parlato anche della situazione degli ibridi per la provincia di Siena e le prossime politiche che verranno messe in campo per contrastare questi animali e infine abbiamo parlato anche della situazione del Partito Democratico senese.

Scaramelli, nei giorni scorsi, lei ha dichiarato che la razionalizzazione non vi spaventa ed ha annunciato una campagna di ascolto sul territorio, un ulteriore sfida per mantenere i livelli alti nonostante i continui tagli?

“La sfida è di stare in linea con quanto il Governo ci chiede, con la capacità di razionalizzare le spese in sanità migliorando il servizio dei cittadini e per farlo dobbiamo partire dalle loro esigenze ascoltando le istanze dei territori, migliorando la vita alle persone e sapendo che di sanità tutti hanno bisogno. In questo caso dobbiamo partire dagli operatori che vi operano e dai sindaci, cercare di comprendere come questo servizio possa migliorare e vincere così nuove sfide rispetto alla riorganizzazione, trovare dei risparmi essenzialmente dentro le strutture tecniche, nei funzionari, nei dirigenti, nelle strutture amministrative e su questo liberare le risorse per consentire di migliorare i servizi ai nostri cittadini. Sta proprio qui la sfida interessante per i nostri territori e pensando alla Valdichiana in particolare, dobbiamo migliorare e potenziare ancora Nottola e quello che può offrire al territorio, consapevoli che siamo già a livello ottimale, ma dobbiamo comprendere ancora quello che può fare il territorio e come può entrare in sintonia per esempio con l’azienda ospedaliera delle Scotte. Per questo la sfida che abbiamo davanti è una sfida veramente interessante”.

Dunque, per tutto questo è importante ascoltare i cittadini.

È importante ascoltare e condividere con i cittadini quelle che sono le istanze e le aspettative e il tutto nascerà dal coinvolgimento del terzo settore del volontariato e dalla capacità che avremo di dare risposte celeri agli esami e far curare le persone dai medici più bravi, in modo che le nostre aziende sanitarie continuino ad essere sempre delle eccellenze”.

Cambiamo argomento, nei giorni scorsi lei ha anche parlato di ibridi del fatto che la cattura è già partita ad Arezzo e Grosseto e dovrà partire anche a Siena, come state lavorando per il risolvere questo problema?

“Le sperimentazioni che partiranno nel mese di Agosto e Settembre sono degli aspetti importanti. Intanto la regione sta prendendo atto del problema forte in tutta la Toscana e che dopo Arezzo e Grosseto, sarà Siena la provincia sulla quale saranno sperimentate queste catture. Dobbiamo tutelare i nostri allevamenti e i nostri allevatori soprattutto, dobbiamo far capire che il lupo si può tutelare ma l’ibrido non è una razza che può essere tutelata perché è dannosa e pericolosa sia per l’uomo ma anche per i greggi e per l’allevamento. Noi dobbiamo partire da un’impostazione per la quale esistono fondamentalmente le esigenze prima degli allevatori e degli agricoltori, quindi su questi temi noi dobbiamo dare delle risposte concrete e rapide”.

Un altro tema caldo per la provincia di Siena è la situazione del Pd senese, come giudica questa condizione?

“In queste ore stiamo definendo l’idea sulla quale ci possa essere un’alternanza senza nessun trauma, ripatendo dai sindaci, dall’esperienza e dal territorio con la consapevolezza che forse una stagione è terminata e che quindi, in maniera pacata senza grandi strappi, dovremmo favorire un avvicendamento permettendo anche a persone nuove la possibilità di impegnarsi in termini politici e ripartendo dall’esperienza dei territori e delle amministrazioni comunali”.


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