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Attualità sabato 08 ottobre 2016 ore 14:42

Strage di pecore in due aziende agricole

Pecore trovate morte, alcune esanimi a terra, altre hanno abortito per la grande paura, la macabra scoperta in due aziende agricole di Radicofani



RADICOFANI — Claudio Ciacci con il fratello, allevano mille capi da cui ricava il latte che va ad un caseificio con cui si produce il pecorino della Val d’Orcia. 

"Ho trovato tre pecore morte e due ferite, mentre altre a causa dello spavento hanno abortito. Anche lo scorso anno, abbiamo subito danni ai nostri allevamenti, non solo pecore ma anche vitelli". 

Il gregge si trovava in un campo circondato da una recinzione di un metro e mezzo di altezza: "Sono sicuro che si tratti di lupi, sia per il morso netto con cui sono state uccise le pecore, sia per il pelo di lupo che ho ritrovato attaccato fra la rete della recinzione ed il filo spinato".

A poca distanza situazione simile per Antonello Carrone e allevamento con 440 capi ovini, ha trovato tre pecore morte, nei campi dell’azienda, ed altre cinque disperse, per un danno economico di oltre duemila euro fra il costo degli animali e la mancata produzione di latte.

"E’ stato il lupo. Cani selvatici, che fra l’altro qui non esistono, non aggrediscono solo alla gola, ma sbranano interamente l’animale. Inoltre ho visto le impronte più volte". 

Carrone ha fatto richiesta per poter installare la “rete antilupo” per una recinzione più idonea al pericolo: «Avrei avuto anche il finanziamento pubblico, ma sono stato fermato per il vincolo paesaggistico visto che la rete per difendere il mio gregge è considerata impattante per l’ambiente».

I due allevatori chiedono aiuto alle istituzioni e dicono: "La situazione è impossibile in questa zona così non si può più andare avanti; i lupi sono tutelati ma a noi allevatori non ci protegge nessuno. Fare reddito nelle nostre zone è diventato sempre più difficile, c’è solo la zootecnia. Non toglieteci anche questa possibilità". 

"Chiedo che venga fatto qualcosa – conclude Carrone -, ci sono più lupi che pecore, e fino a che non verrà attaccato l’uomo non si farà niente. La realtà è che il lupo è protetto, mentre il pastore e le pecore non lo sono. Ed io non posso pascolare nei miei campi".


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