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Attualità venerdì 20 novembre 2015 ore 11:30

A Nottola si è parlato di tecniche di bendaggio

L’incontro fa parte di una serie di appuntamenti organizzati in collaborazione tra struttura semplice di Vulnologia e UF cure primaria della Usl7



MONTEPULCIANO — Il primo appuntamento, accreditato Ecm, ha visto come argomento le lesioni acute e croniche, nonchè la comunicazione tra le varie figure professionali, mentre nel secondo sono state trattate le ulcere da pressione mediante l’utilizzo di medicazioni avanzate.

Il terzo e nuovo incontro, curato dal responsabile della struttura semplice di vulnologia, il dott Cosimo Maglio e dalla dott.ssa Angela Tozzi dell’U.F. Cure Primario, ha trattato delle varie tecniche di bendaggio da eseguire in corso di diverse patologie - insufficienza venosa cronica, linfedema, bendaggio preoperatorio per la prevenzione di fatti embolici - i diversi materiali usati per effettuare gli stessi e molto importante sarà la parte pratica che permetterà a tutti i partecipanti di effettuare i diversi tipi di bendaggio, con l’ausilio di sofisticate apparecchiature che controllano la giusta pressione applicata allo stesso, per prevenire gli eventuali danni. Inoltre verrà affrontato il problema dei costi per una migliore definizione di protocolli e per la applicazione di linee guida Nazionali ed Internazionali.

Come per gli altri incontri abbiamo raggiunto il dott. Maglio che ci ha spiegato qualcosa in merito  all’incontro.

Dottor Maglio, perché è importante parlare di bendaggio?

“Il bendaggio nasce dall’esigenza di trattare adeguatamente le varie patologie che si presentano in ospedale per i pazienti ricoverati e continua presso l’Ambulatorio specialistico di Vulnologia per il Trattamento delle Ferite complesse e del piede diabetico, proseguendo a casa per le persone che presentano scarsa e limitata mobilità, infatti la prevenzione ed il giusto trattamento evitano l’insorgenza di patologie invalidanti per il paziente con elevati costi sia sociali che economici che si ripercuotono sui familiari e su tutta la comunità “

Come si può effettuare?

“Il trattamento con un bendaggio spesso inizia in ospedale dove giungono pazienti con problematiche diverse ma che richiedono un adeguato bendaggio e continua al proprio domicilio, con l’utilizzo di una tecnica e di materiali adeguati che permettano una risoluzione del problema evidenziato. I pazienti che vengono valutati presso un Centro Specialistico di Riferimento (nella zona Valdichiana è presente la Struttura Semplice di Vulnologia ed un Ambulatorio specialistico di Vulnologia per il trattamento delle Ferite complesse e del Piede Diabetico) dopo una attenta valutazione viene prescritta una proposta di terapia che viene inviata al medico curante che, se è il caso, attiva il servizio di assistenza domiciliare per il proseguimento delle terapie specifiche”.

Quali sono le nuove tecnologie per la cura?

Ad oggi abbiamo una nuova consapevolezza per quel che riguarda l’uso del bendaggio elastico, che è essenziale nella guarigione di diverse patologie, che risultano anche molto invalidanti per i pazienti, anche con l’utilizzo di materiali sempre più avanzati e specifici, che comportano anche un confort durante la presenza dello stesso bendaggio. Inoltre si è sempre più confermata l’importanza dell’utilizzo successivo delle case elastiche, com e “terapia” per il mantenimento dei risultati.

L’incontro, che si è svolto ieri 19 Novembre presso l’Auditorio degli Ospedali Riuniti della Valdichiana Senese dell’ospedale di Nottola, si è rivolto a tutto il personale interessato di lesioni di varia natura, ai medici, agli infermieri del territorio. 

L'incontro ha permesso di fare il punto sulla prevenzione ed il trattamento delle varie lesioni che necessitano del bendaggio e per condividere protocolli e piani di intervento, nell’ambito di una razionalizzazione ed implementazione nell’adeguato uso di materiali e tecniche.


© Riproduzione riservata


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