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Cronaca giovedì 23 giugno 2016 ore 11:43
La salma di Monciatti rientra a Sinalunga
La salma arriverà da Roma dove si trovava dal giorno del suo rientro in Italia per un ulteriore autopsia disposta dalla procure di Siena e di Roma
SINALUNGA — Entrambe le procure stanno indagando sulle cause del decesso di Mauro Monciatti, funzionario del consolato italiano in Venezuela, trovato morto nel suo appartamento di Caracas lo scorso 6 giugno.
Una volta a Sinalunga, la salma verrà portata nella cappella del cimitero della Misericordia e il 24 giugno si svolgeranno i funerali nella chiesa di San Pietro ad Mensulas. Il Comune di Sinalunga parteciperà alle esequie con il gonfalone.
L’Atletica Sinalunga ancora sconcertata per la scomparsa assurda dell'amico Mauro Monciatti, esprime con sincero affetto grande cordoglio e vicinanza al fratello Moreno, alla moglie ed ai figli.
Mauro, uomo attaccato al proprio paese, aveva da sempre la passione per l’atletica e in particolare la corsa podistica e non a caso, proprio lui, fu uno dei promotori del gruppo nei primi anni '70.
“Un pioniere della corsa in Valdichiana quando ancora non c'era il business e le gare podistiche si contavano sulla punta delle dita e pochissime nelle nostre zone. Per Mauro questo non fu certo un problema visto che ben presto il suo lavoro lo avrebbe portato in giro per il mondo e non gli sono mai mancate le gare o gli allenamenti, dal caldo dell'Africa al freddo dei paesi russi, fino ai climi miti del Sudamerica dove sempre ispirato dalla pura passione ha corso a qualsiasi quota e latitudine – dice l’atletica sinalunghese - Quando era in Italia non si dimenticava mai di noi non mancando di presenziare alle gare in Terra di Siena o di Arezzo insieme agli amici, ed al fratello Moreno anche lui nostro tesserato storico”
“Grande podista, ma anche grande mangiatore e compagnone, quando le sue presenze a Sinalunga glielo consentivano si presentava puntuale alle mangiate, sia che si trattasse della tradizionale colazione dai Tiezzi, alla smielata a casa di Gianni che della cena di fine anno. Adesso purtroppo è arrivato quello sgambetto maledetto di qualcuno che forse provava invidia per il tuo spirito libero e la tua voglia di stare bene sia fisicamente che moralmente” – conclude l’associazione sportiva.
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